La Sardegna cerca di trovare un modello per dare garanzie ai turisti di una vacanza sicura nell’isola ma anche tranquillità ai sardi di non importare da regioni o nazioni ancora sovraesposte sul fronte contagi nuovi possibili focolai di Covid-19, in un territorio che può vantare da diversi giorni il doppio zero su casi positivi e decessi. Dal muro contro muro dei giorni scorsi tra il presidente della giunta regionale sarda, Christian Solinas, e il governo si è passati a un negoziato a oltranza, con un punto di caduta: niente passaporto sanitario, ma un sistema misto di controlli che va da una lista degli arrivi alla compilazione di un’autocertificazione di immunità sino alla tracciabilità attraverso una app.

Il piano B di Solinas prevede tre passaggi. Il primo è la registrazione dell’identità dei passeggeri degli aerei e delle navi su una piattaforma digitale per identificare ogni singola persona che entra nell’isola. Il secondo è che i turisti in ingresso dovranno compilare un’autocertificazione per dichiarare di essere immuni dal virus. Il terzo è il tracciamento volontario attraverso un’app. Quella nazionale, Immuni, parte domani in via sperimentale in quattro regioni, Sardegna al momento esclusa. Solinas non nasconde di preferire l’utilizzo di un’applicazione progettata in Sardegna, annunciata sin dall’inizio dell’emergenza sanitaria ma di cui si sa ancora poco. L’app è in grado di registrare tutti i luoghi visitati da chi arriva in Sardegna, in modo da poter ricostruire i contatti avuti da ogni singolo turista o ospite e consentire così al sistema sanitario regionale di intervenire tempestivamente in caso si verifichino nuovi focolai di infezione. Solinas, infine, pensa a un incentivo per chi volesse sottoporsi volontariamente a un test di immunità al Covid-19 prima della partenza: «Potremmo riconoscere a chi fa questa scelta di responsabilità, per sé stesso e per i sardi che lo ospiteranno, un bonus da spendere in Sardegna», chiarisce. Tutti i dettagli del piano B sono però ancora da definire. Per ora l’unica certezza, confermata dallo stesso Solinas, è che nessuna persona che sbarcherà nell’isola sarà sottoposta a quarantena.

Resta l’incognita aerei. Il governo ha stabilito la ripresa dei voli su tutto il territorio nazionale da domani, ma la Sardegna attualmente ha un cronoprogramma diverso, con aperture scaglionate: da domani i voli in continuità territoriale, dal 15 giugno tutti gli altri nazionali, dal 25 giugno gli internazionali. Per cambiare queste date e allinearle alle decisioni del governo serve una nuova ordinanza regionale. Che al momento non c’è. Le compagnie aeree, però, già da dall’altro ieri hanno aperto tutte le prenotazioni.

Intanto il duro confronto a distanza tra Solinas e Giuseppe Sala ha registrato un mea culpa da parte del sindaco di Milano: «Non posso certamente provare – ha detto Sala – sentimenti negativi verso la Sardegna. Il mio “me ne ricorderò”, comunque sbagliato nella forma, era rivolto alla politica sarda».