Niente da fare per Canapisa, che dopo 18 lunghi anni viene vietata. Non tanto da prefetto e questore, che a inizio settimana avevano proposto una mediazione, quanto dal titolare del Viminale, Matteo Salvini, pronto a dire chiaro e tondo che Canapisa non s’ha da fare. E così sarà, con la sola via d’uscita di un presidio in piazza Stazione, a partire dalle quattro del pomeriggio di sabato.
Gli organizzatori, l’Osservatorio Antipro/Canapisa Crew, anche ieri sono andati dal prefetto Castaldo e dal questore Rossi per far valere le loro ragioni. In entrambi i casi è stato risposto che non ci sarebbero stati ripensamenti. “Una decisione folle – tira le somme Federico Giusti del sindacato di base Sgb – la piazza è troppo piccola per accogliere almeno 5mila persone. Senza contare che, a poche centinaia di metri, si svolgerà il presidio anti-Canapisa convocato dal sindaco Conti”.
“Si è creato un pericoloso precedente – annotano a loro volta gli organizzatori della street parade antiproibizionista – perché oggi si inizia a proibire Canapisa, e domani si può proibire qualsiasi manifestazione che non è gradita a chi governa questa città”. Di qui il lancio di un appello, sotto forma di lettera aperta, in cui viene sottolineato: “La campagna contro Canapisa orchestrata dalla Lega e dal sindaco è funzionale alla logica di decidere cosa sia democratico e cosa no in base agli interessi di chi governa. Si può essere più o meno d’accordo coi contenuti di Canapisa, ma da qui a vietarne la manifestazione, o autorizzarla lontano dal centro storico, corre grande differenza”.
“Saremo nella piazza antiproibizionista e per la libertà di movimento e di espressione – chiude l’appello – contro ogni svolta securitaria ed emergenziale, per fermare la deriva autoritaria che si sta impossessando anche della nostra città”. A sottoscriverlo sono già stati centinaia di cittadini, fra i quali alcuni consiglieri comunali Pd (a titolo personale), insieme a La Collettiva, Sinistra Per, Progetto Rebeldia, Cantiere Sanbernardo, Circolo Arci Rinascita, Una Città In Comune, Possibile Pisa, Exploit, Limonaia Zona Rosa, Sindacato Generale di Base, Cobas Pisa, cittàperta, Rifondazione comunista e Sinistra italiana. In parallelo Olivia Picchi, consigliera del Pd, chiede al sindaco Conti di annullare la sua contromanifestazione in piazza Vittorio Emanuele: “Un sindaco dovrebbe allentare la tensione, non soffiare sul fuoco”.