Tra il 30 e il 31 dicembre sono fioccati i certificati medici sui tavoli dell’Asìa spa, l’azienda che cura la raccolta dei rifiuti e la pulizia delle strade di Napoli, ed è esplosa la polemica sugli spazzini fannulloni: «Gli assenti per malattia a capodanno sono stati circa 180, l’anno prima erano stati 278 – spiega Raffaele Del Giudice, presidente della società al 100 per cento di proprietà del Comune – Abbiamo disposto i controlli, resta però il fatto che le temperature si sono bruscamente abbassate gli ultimi giorni dell’anno, le strade erano ghiacciate, in alcuni quartieri ha addirittura nevicato e in molti si sono ammalati durante i servizi straordinari, disposti prima del 31 dicembre, per eliminare più di cinquanta tonnellate di rifiuti ingombranti dalle strade».

Il vicesindaco Tommaso Sodano spiega: «Si è trattato di un dato fisiologico e non di malattia di massa. In Asìa oltre 600 dipendenti sono ultrasessantenni. Negli ultimi cinque anni l’assenteismo oscilla tra il 6,1 e il 6,3 per cento ed è in linea con la media nazionale. Negli ultimi giorni di dicembre si è assestato all’8,6 per cento». L’età media in Asìa è molto alta, 58 anni, due dipendenti sono morti proprio tra la fine del 2014 e l’inizio del 2015. In totale la società conta 2.300 assunti, inclusi gli impiegati e i dirigenti, in 96 sono andati in pensione nell’ultimo anno e non sono stati sostituiti per il blocco delle assunzioni. «Un datore di lavoro non può contestare quanto certifica un medico. Se c’è qualcuno che ne ha approfittato lo verificheremo e sarà punito – prosegue Del Giudice – e ricordo che alcuni mesi fa abbiamo licenziato dei dipendenti che avevano sforato il limite massimo di assenze. Va comunque considerato che se sei giovane vai a lavorare anche con il raffreddore, per uno spazzino anziano il rischio di sviluppare una bronchite è più alto».
I disagi maggiori si sono avuti nel quartiere della Sanità, dove i cassonetti la mattina del primo gennaio erani pieni. I camioncini dell’Asìa sono usciti più tardi del solito perché c’erano quattro eventi in programma per la notte del 31 dicembre e Napoli era invasa dai turisti. «Il turno di lavoro inizia alle ore 23 – spiega ancora Del Giudice – ma per precauzione siamo usciti più tardi a causa dei botti inesplosi ancora in strada. E finché la gente non va via non possiamo arrivare noi con i nostri mezzi a pulire. Non dimentichiamo poi che è caduta la neve in alcuni impianti di tritovagliatura dei rifiuti, come nel caso di Tufino, dove non abbiamo potuto scaricare. Ma i servizi non si sono fermati, solo rallentati, abbiamo gestito il tutto con piani di emergenza».

Sul “caso spazzini” è intervenuto anche il segretario generale della Cgil Campania, Franco Tavella: «Se si dovessero accertare responsabilità e furbizie, la Cgil non difenderà né fannulloni né imbroglioni e sarà affianco dei lavoratori che hanno ripulito le strade con carichi di lavoro aumentati a causa di un malcostume che va smascherato e perseguito. Il sacrosanto diritto del lavoratore alla malattia non può essere messo in discussione da vicende che ne offuscano il valore»