Il servizio di streaming ha nuovamente operato numerosi licenziamenti, circa 300 membri dello staff, ha riportato ieri «Variety». I tagli riguardano diverse funzioni, con la maggior parte dei posti di lavoro persi negli Stati Uniti.

Questi nuovi licenziamenti sono arrivati poche settimane dopo che il gigante dello streaming – che ha una forza lavoro globale di circa 11.000 dipendenti – aveva effettuato riduzioni simili a maggio. Allora Netflix aveva licenziato 150 dipendenti e dozzine di appaltatori e lavoratori part-time.

L’azienda aveva dichiarato che altri round di licenziamenti sarebbero arrivati quest’anno, per il tentativo di adeguarsi al prezzo delle azioni fortemente indebolito.

I titoli hanno perso quasi il 70% del valore dopo l’annuncio della perdita di 200.000 abbonati nel primo trimestre dell’anno e altri 2 milioni attesi per il secondo semestre. «Oggi abbiamo purtroppo lasciato andare circa 300 dipendenti» ha detto un portavoce di Netflix a «Variety».

«Mentre continuiamo a investire in modo significativo nel business, abbiamo apportato queste modifiche in modo che i nostri costi crescano in linea con la nostra crescita dei ricavi più lenta. Siamo così grati per tutto ciò che hanno fatto per Netflix e stiamo lavorando duramente per supportarli durante questa difficile transizione».