La completa apertura nei confronti di Netflix di cui l’Academy ha dato prova due giorni fa con le nomination agli Oscar (dieci a Roma di Alfonso Cuaròn, una a The Ballad of Buster Scruggs di Joel e Ethan Coen) è confermata – e ulteriormente spiegata – dall’ingresso del gigante dello streaming, proprio il giorno dopo l’annuncio delle candidature, nell’Mpaa, la Motion Picture Association of America, di cui fanno parte tutti i principali studios hollywoodiani – Disney, Paramount Pictures, Universal, Warner Bros., Sony e Fox (che a breve avvierà la sua fusione con la Walt Disney Company).

Il comunicato di benvenuto del Ceo e Presidente dell’Associazione Charles Rivkin è caloroso: «A nome dell’Mpaa e delle compagnie che ne fanno parte sono lieto di accogliere Netflix come partner. Tutti i nostri membri sono impegnati nel progresso dell’industria cinematografica e televisiva, nel modo di raccontare storie e di raggiungere il pubblico. L’aggiunta di Netflix ci consentirà di farci ancor più paladini della comunità globale degli storyteller» . Un entusiasmo che cela i dibattiti che a quanto riporta “Variety” ci sarebbero stati in seno all’Associazione sull’opportunità di accogliere la prima piattaforma internet nel novero dei membri.

Ma se è ovvio che gli interessi delle major di Hollywood e di Netflix divergano su diversi punti, non ultime le molto dibattute finestre di distribuzione, la compagnia di Ted Sarandos e Amazon già nel 2017 avevano formato una coalizione anti-pirateria con gli Studios – l’Alliance for Creativity and Entertainment. E non è da escludere che l’ingresso di Netflix sia solo il primo di una serie di aperture verso compagnie di produzione e distribuzione fondate su internet, e in primo luogo proprio Amazon Studios.