Dieci settimane di silenzio. Loujain Al Hathloul, la più nota delle prigioniere di coscienza saudite, dal 9 giugno non ha più chiamato o fatto arrivare notizie alla famiglia. Si teme per le sue condizioni di salute e, sottolineano i parenti, che abbia subito abusi e torture in carcere. Attivista per i diritti delle donne, protagonista della campagna per il diritto alla guida e per l’abolizione del tutore maschile, Al Hathloul venne arrestata il 15 maggio 2018 nel corso di una retata che ha visto finire in prigione decine attiviste. In quei giorni la stampa occidentale, inclusa quella italiana, esaltava il...