I neonazisti a convegno in un aula del Politecnico e gli antifascisti fuori caricati dalla polizia. E’ successo ieri a Milano. Uno sfregio e un ribaltamento dei valori democratici che ha come principale responsabile il rettore del Politecnico Giovanni Azzone. Di fatto ha concesso spazio agli estremisti di destra e non poteva non sapere che cosa stava succedendo nelle aule della sua università. Si tratta dell’ennesimo tentativo dei neofascisti di mettere radici in una città che fino a pochi anni fa per loro era del tutto impraticabile. Ieri il colpaccio gli è quasi riuscito. E se gli studenti non fossero corsi a denunciare e a manifestare l’avrebbero fatta franca con la complicità delle autorità accademiche e la protezione della polizia.
Da giorni all’Università Statale gli antifascisti sono mobilitati. Il gruppo “Alpha” dell’associazione Lealtà e Azione, vicina alla Skinhouse milanese aveva chiesto uno spazio, l’aula 111, per mettere in scena ieri mattina un convegno dal titolo “Il mondo verso un futuro multipolare” con personalità dell’estremismo di destra italiane e straniere. Appena le autorità della Statale hanno capito quale era la paternità e la finalità dell’iniziativa, però, hanno rifiutato di autorizzarla. Ieri gli studenti antifascisti si sono trovati comunque in via Festa del perdono per presidiare l’università. Ma i neonazisti nel frattempo e senza preavviso si erano già intrufolati nelle aule del Politecnico con il benestare dei dirigenti dell’ateneo. A quel punto gli antifascisti sono corsi in piazza Leonardo da Vinci ma appena si sono avvicinati ai cancelli del Politecnico sono stati caricati dalla polizia. L’azione di protesta però ha svelato la presenza dei neonazisti all’interno dell’istituto e ha costretto le autorità accademiche a interrompere il convegno.
«In riferimento agli scontri avvenuti nei pressi del Politecnico di Milano – spiega una nota del direttore generale dell’ateneo, Graziano Dragoni – specifico che la richiesta di utilizzo dell’aula in cui si stava svolgendo il convegno contestato è stata inoltrata all’amministrazione da un’associazione studentesca riconosciuta dall’ateneo, e denominata Azione Politecnica, per una propria iniziativa. Nel momento in cui il Politecnico di Milano è venuto a conoscenza della presenza di gruppi non autorizzati, presenza ignorata dagli stessi proponenti dell’iniziativa, l’incontro è stato immediatamente sospeso». Si tratta però di una giustificazione tardiva che non regge. E’ impossibile immaginare che dopo quello che era successo in Statale al Politecnico non sapessero nulla dell’iniziativa neonazista. Se non altro le autorità del Politecnico si sono macchiate di una negligenza grave di cui adesso il rettore deve rispondere alla città e che in altri tempi avrebbe comportato le sue dimissioni.