L’inferno dantesco messo in musica, e parole, rap da Murubutu e Claver Gold. L’album è uscito il 31 marzo, si intitola Infernum, ed è stato preceduto dal singolo Paolo e Francesca dove ad accompagnare i due rapper c’è la voce di Giuliano Palma. Il mix vocale e musicale del singolo ricorda alcune indimenticabili produzioni dei Casino Royale e di Neffa di fine anni ’90. Un disco cupo – dal punto di vista sonoro – che trova nella complessità poetica e freschezza dei testi una formula inedita, anche dal punto di vista musicale, che pur collocandosi in una continuità artistica, sia per Murubutu che Claver, mostra la distanza con i loro lavori solisti.

«SCRIVERE un disco a quattro mani vuol dire incastrare due teste alla perfezione, che per quando simili, non sempre seguono lo stesso filo logico. Si trova inspirazione l’uno dall’altro, ci si confronta ed è un ottima occasione di crescita artistica» racconta Claver Gold, nome d’arte del 34enne Daycol Orsini. Caronte, Minosse, Pier, Ulisse, Taide e Lucifero sono raccontati in maniera anomala e diventano elementi di narrazione dell’attuale. Secondo Claver Gold «nell’immaginario collettivo è molto forte l’idea dell’inferno dantesco, le immagini e punizioni che vengono inflitte ai dannati. Tutto questo a mio avviso, accade perché la divina commedia, nonostante tutto è ancora un testo attuale dove la maggior parte di noi può immedesimarsi».

SPIEGA Murubutu, che con il nome di Alessio Mariani fa il professore di Storia e Filosofia: «L’inferno e la Divina Commedia sono idea di Claver. All’inizio io avevo un po’ di timore reverenziale. L’entusiasmo di Claver mi ha travolto, e rileggendo l’opera dantesca ho trovato molte figure retoriche fertili e soprattutto personaggi mitologici che a me piacciono molto, e chi già mi segue lo sa». Il disco a quattro mani non nasce per caso, come ricorda Murubutu «il progetto di fare un disco assieme c’era da tanto. Sia perché c’è affinità artistica tra me è Claver ma anche sintonia umana che ci porta a stare bene e divertirci quando si è assieme. Il tour adesso non possiamo farlo, speriamo di poterlo fare il prima possibile. da se». La domanda viene da se, nonostante Infernum sia appena uscito, ci si aspetta anche Paradiso e Purgatorio. Ma se Claver Gold pare sperarci, Murubutu dice «se ci fosse un secondo album collaborativo io sarei più interessato a lavorare sul Decamerone del Boccaccio». Nelle undici tracce che compongono l’album troviamo anche le voci di Davide Shorty, dell’attore Vincenzo di Bonaventura, oltre a quella del già citato Giuliano Palma, e gli scratch di Dj FastCut.

COINVOLTI anche molti produttori delle basi e dei solidi arrangiamenti: un lavoro che merita di essere ascoltato con calma, dando la giusta attenzione ai testi e gustandosi la musicalità generale. Prendersi i 35 minuti necessari per scorrere tutte le traccie non porterà a punizioni ma regalerà, solo, un viaggio insolito tra i gironi cantati da Dante.