Fin troppo banale identificare secche linee di compromissione, quindi immediati coni d’ombra, nelle quali i significati originari si svuotano di senso, per poi lasciare spazio ad un sorta di terra di nessuno. Soprattutto se ci si riferisce a quello che oggi, con termine spesso improprio, definiamo come «rossobrunismo», ossia quell’insieme di convincimenti che nel nome della solidarietà collettiva legano i temi dell’emancipazione sociale alle sensibilità più proprie del nazionalismo esasperato, fino a trascendere nella legittimazione dei fenomeni fascisti per come si sono concretamente manifestati nel Ventesimo secolo. UNA GENEALOGIA, a tale riguardo, rischia di rivelarsi molto incerta se non fallace....