Se il lessico rispecchia i tempi che si vivono, quello di Giancarlo De Carlo ne è una prova evidente. Alle sue parole, quali «riuso», «partecipazione», «abitare popolare» e «territorio», si sono sostituiti quelle di «rigenerazione», «consenso», social housing e smart land. La differenza non è formale. Con i nuovi lemmi è come se si fossero indeboliti i significati riformatori che contenevano i primi. Ad esempio ne esce debilitato il riferimento alle disuguaglianze, alla rendita immobiliare, ritenuta un vanto, o alla salvaguardia degli spazi pubblici, sempre più ristretti. Insomma, il nuovo lessico urbano riflette le ciniche regole neoliberiste che bruciano risorse...