Il magazzino della Casa del Riuso di Cassina de’ Pecchi, comune in provincia di Milano, è uno spazio ampio e ordinato. All’ingresso si trova il tavolo per la registrazione degli oggetti che vengono portati dai cittadini. Lo stesso spazio ospiterà anche un’area dedicata all’autoriparazione delle biciclette. È qui che tutti i beni vengono inventariati e sistemati accuratamente da Elisa e Riccardo, due giovani che lavorano alla Casa del Riuso grazie al servizio civile e alla dote comune. Fumetti, libri, tazze, vestiti e una parete intera di giochi per bambini. Due poltrone e un tavolino trasformano il magazzino in una zona accogliente dove i cittadini possono fermarsi a leggere, a fare due chiacchiere.

La Casa del Riuso sorge appena fuori da Cassina de’ Pecchi, all’ingresso dell’isola ecologica. Comprende quelle che una volta erano la villetta del custode e il magazzino adiacente. Il centro del riutilizzo è il luogo in cui gli oggetti esposti nel magazzino prendono una nuova vita, perché non hanno perso la loro funzione, pronti a passare di mano. Una porta separa l’area della villetta che ospiterà, a partire da sabato 16 febbraio, il centro del ripristino dove gli oggetti potranno essere trasformati o riparati. La stanza accoglierà banconi da lavoro e attrezzi in condivisione. «L’idea è che i cittadini possano lavorare per modificare gli oggetti, con il supporto di artigiani locali» spiega l’assessore alla partecipazione di Cassina de’ Pecchi, Tommaso Chiarella. Lo scopo del progetto è chiaro: ridurre la produzione di rifiuti destinati all’isola ecologica.

La giunta attuale è stata eletta nel maggio del 2014 e lo stesso anno ha partecipato e vinto un bando regionale, insieme alla Libera Compagnia di Arti & Mestieri Sociali e alla cooperativa Il Germoglio che lavora con ragazzi autistici. Il bando prevedeva la realizzazione di un centro del riutilizzo, a cui il comune di Cassina, ha affiancato l’idea del ripristino. A frenare l’apertura della casa sono stati i lavori di riqualificazione della villetta, oggi totalmente autosufficiente: dal recupero delle acque ai pannelli solari sul tetto. L’inaugurazione dello spazio è avvenuta nel mese di ottobre del 2017.

Gli oggetti che non sono arrivati a fine vita vengono stoccati nel magazzino e possono essere ritirati gratuitamente dai cittadini. «Arrivano, noi li esponiamo e, a volte, dopo mezza giornata viene qualcuno a ritirarli», dice Elisa sorridendo.

Il servizio gratuito di consegna degli oggetti è riservato esclusivamente ai cittadini cassinesi, quello di ritiro dell’usato, invece, è aperto a tutti.«Chi porta e ritira gli oggetti viene registrato in un database», spiega Tommaso Chiarella. Non ci sono limiti alla tipologia di oggetti che si possono accogliere: basta che abbiano una loro funzionalità intrinseca. «Quando sarà aperto il centro del ripristino saranno ben accetti anche quelli non funzionanti» spiega l’assessore.

La start up giovanile SlowPush si sta occupando di creare e curare una piattaforma informatica e una app. «Grazie alla nuova tecnologia avremo una vetrina nazionale virtuale per rimettere in circolo i beni che i cittadini di Cassina non prelevano entro i primi tre mesi di deposito» spiegano i responsabili della Casa. Ad ogni bene viene assegnato un valore in «pillole», una moneta virtuale a cui possono accedere tutti. È Slow Push ad occuparsi delle spedizioni. Il controvalore delle pillole verrà reinvestito nella casa e in servizi al cittadino.

Ogni cittadino cassinese può ritirare gratuitamente due pezzi al mese: «Vogliamo evitare che vengano messi in vendita su altri canali». Esistono solo due eccezioni sottolinea l’assessore: «Le associazioni e le persone segnalate dai servizi sociali possono superare il limite dei due oggetti mensili». La casa si trova prima dell’ingresso all’isola ecologica per un motivo, spiega: «Invitiamo il cittadini a passare prima dalla Casa, guardiamo cosa stanno portando e cosa si può recuperare». Gli orari di apertura sono gli stessi dell’isola ecologica, in modo da garantire la massima efficienza del servizio.

Elisa e Riccardo controllano il funzionamento dell’oggetto, lo pesano e lo prendono in carico rilasciando una tessera al cittadino. «Pesare l’oggetto ci serve per capire quanto risparmia il comune in base alla logica del costo di smaltimento» racconta Riccardo, che si occupa di questa operazione. «Il trasferimento che ci ha fatto risparmiare di più è stato il mancato smaltimento dei banchi della scuola elementare» sottolinea Tommaso Chiarella. «Grazie alla collaborazione con l’associazione Italia-Africa abbiamo spedito il materiale ad una scuola, risparmiando lo smaltimento di quasi 500 kg, circa mille euro» aggiunge.

Sulla destra della stanza d’ingresso della villetta si apre uno spazio adibito ad aula di formazione, oltre ad essere un luogo dove i cittadini possono sedersi, leggere un libro o prendere un tè. «È un ambiente bello, in cui nascono relazioni» spiega Elisa: «Ci sono persone che passano spesso a trovarci, anche solo per salutare». Sulle pareti colorate un murales riporta le quattro R, un mantra, che l’assessore vuole rendere chiaro a tutti: Riduci, Ripristina, Riutilizza e Ricicla. La sala stessa è un esempio di riuso ben riuscito: «A parte il tavolo centrale tutto il resto del mobilio, i giochi per l’angolo dei bambini e le sedie sono frutto di recupero». La stanza ospiterà corsi e laboratori aperti alle scuole e ai cittadini per comprendere il funzionamento dell’isola ecologica e della Casa del Riuso.
«L’idea è modificare la cultura e le abitudini dei cittadini» spiega Tommaso Chiarella e aggiunge: «Vogliamo essere inclusivi, gestire le attività insieme ad altri e garantire l’accesso al centro a chi ne ha più bisogno». Alla cultura del riuso locale contribuisce anche il gruppo Facebook «Ricicliamoci a me non serve più», che conta più di duemila membri.

L’aula di formazione ha già ospitato un corso sul compostaggio domestico. Il comune, infatti, ha adottato una politica di sconti sulla tari sia per gli esercizi commerciali che per i cittadini. Per i compostaggio domestico viene scontato il 15% sulla tassa. «Vogliamo ridurre la produzione di umido perché costa molto lo smaltimento» sottolinea l’assessore con delega all’ambiente, e aggiunge: «Per questo abbiamo proposto corsi gratuiti di compostaggio insieme all’associazione Controcoltura, che gestisce un giardino condiviso».

La politica di riduzione dei rifiuti è la spinta anche per altri servizi collegati alla Casa del Riuso. Dal 2019 il comune punta a ridurre il conferimento di verde privato in isola ecologica. I cittadini potranno richiedere l’uso di un cippatore fornito dal comune, per tritare le ramaglie. Il cippato ottenuto verrà destinato alla compostiera domestica oppure utilizzato all’interno.