Chocolat, anzi Mister Chocolat come recita ancora più irriverente il titolo italiano. Così veniva chiamato Rafael Padilla, nero, cubano trapiantato in Francia a fine ottocento, destinato a lavorare in un circo di provincia per spaventare i sempliciotti come Kananga, il selvaggio cannibale. Almeno finché non incrocia il clown Foottit, ormai in fase discendente, ma ancora in grado di inventare intrattenimento. Infatti convince il cubano a fargli da spalla per un duo clownesco destinato a un successo travolgente che li porterà poi al trionfo a Parigi. Solo che il giochino consiste nel clown bianco Foottit che maltratta l’Augusto, nero, Chocolat.

A lui va bene, fa un sacco di soldi, la bella vita, compresa una moglie bianca. Sarà anche una Belle Epoque, ma un nero che gira in auto non è ben visto. E cominciano i guai, le liti, i rancori, le separazioni. Roschdy Zem è un attore francese che ha già avuto qualche esperienza di regia, qui vuole cimentarsi con un tema complesso dalle molteplici sfaccettature e implicazioni. Per sua fortuna ha due interpreti magnifici.

Omar Sy è un Chocolat gigantesco, che conferma la sua già stupefacente interpretazione di Quasi amici, così come James Thierrée, nipote di Charlie Chaplin, frequentatore di circhi e palcoscenici sin dall’infanzia, in grado di offrire una performance magistrale. Quel che zoppica è la storia, ispirata a vicende autentiche, ma completamente e inutilmente stravolte. Basti un esempio: il vero Chocolat non ha mai interpretato Otello, come viene raccontato nel film, si era limitato a dire a Foottit (che peraltro non era stato il suo scopritore, ma era arrivato dopo) quando la loro rottura era evidente che se il bianco avesse interpretato Romeo e Giulietta di Shakespeare lui avrebbe interpretato Otello.

Un dato autentico va però sottolineato: pur non essendo sua un’infermiera, Chocolat ha precorso i tempi con la terapia del riso per i bimbi ospedalizzati. Peccato per tutto il resto perché Cyril Gély, lo sceneggiatore, con la volontà di rendere epico il racconto lo ha solo reso stonato con venature che scivolano nella retorica.