È un giorno come un altro negli 83 anni di Woody Allen. Piove e siamo a New York. O meglio in un suo avatar che Allen ottiene cucendo insieme angoli di Central Park, del Lower East Side e del Village, una sorta di città immaginaria nella città reale, che grazie al suo cinema abitiamo da circa cinquanta film, al modico prezzo d’un biglietto d’ingresso e dalla quale Allen, e noi con lui, si concede ogni tanto brevi vacanze, più o meno riuscite, in altri luoghi inesistenti chiamati Los Angeles, Roma, Parigi o Venezia. Di quest’isola alleniana abbiamo imparato a riconoscere...