Ho studiato a lungo in passato un meraviglioso oggetto, paradigma dell’intaglio romano di epoca barocca. La doratura non è inferiore all’esecuzione e all’idea portata a termine. Non è ovvio sapere, così come lo si vede oggi, a che uso fosse destinato tale bizzarro intreccio di forme apparentemente prive di destinazione nonostante, come subito si vedrà, quel che la carta scrive. Fra i conti Barberini v’è, nei fasci della Computisteria, un calepino dedicato, fra il 1681 e il 1706, ai computi di Giovanni de’ Sebastiani Giorgetti intagliatore di cui varrebbe la pena di leggerne uno adesso. Siamo nel 1698: «adì 13...