I multisala italiani si preparano a un weekend di disservizi. I sindacati confederali infatti hanno proclamato uno sciopero congiunto di sei ore complessive, nell’arco dal 31 agosto al 2 settembre. Modalità e tempistiche saranno stabilite a livello locale.

Una misura che arriva dopo un’estate di tensioni tra i lavoratori e la catena di multisale The space. La società già da un anno ha annunciato la necessità di ridurre i costi, a causa di cali negli introiti. Esigenza accolta inizialmente dalle organizzazioni sindacali che hanno contribuito a trovare soluzioni per il risparmio aziendale. La propensione al dialogo tuttavia non è stata sufficiente.

Lo scorso 11 luglio The space licenzia in tronco 4 dipendenti del multisala di Livorno. Tra questi una rappresentante sindacale Rsu-Cgil. Utilizzando le modifiche introdotte dalla legge Fornero, l’azienda sfrutta la possibilità di attuare un certo numero di licenziamenti individuali senza dover dare spiegazioni. Il 25 luglio viene indetto uno sciopero dei lavoratori dell’intero gruppo The Space Cinema, che vede un’adesione pressochè totale. La catena, lanciata nel 2009 da un’operazione congiunta del gruppo 21 Investimenti, fondato da Alessandro Benetton, e di Reti Televisive Italiane del gruppo Mediaset, è stata ceduta nel 2014 a una società britannica, Vue Cinemas, per 105 milioni di euro.

La società appare oggi nella sua articolazione italiana come una catena composta da sette diverse imprese autonome, condizione che consente di sfruttare ancora meglio i margini di licenziamento introdotti da legge Fornero e Jobs Act. E la possibilità di licenziare non è stata sottovalutata dal nuovo gestore britannico. Dopo Livorno, sono arrivati quattro lettere di esonero,una forma di pre-licenziamento, a Salerno e due a Bari, in un agosto diventato di fuoco per i dipendenti dei multisala.

L’azienda non ha dato spiegazioni né concesso spazi di dialogo motivando tutto con il calo nella presenza degli spettatori. «I risultati ottenuti dal multisala di Livorno sono in linea alla media degli altri cinema del gruppo. L’azienda ha voluto colpire il personale di Livorno per inviare un messaggio chiaro a una realtà fortemente sindacalizzata» ha affermato Graziano Benedetti, responsabile provinciale di Slc-Cgil. Anche nel caso di Salerno, tra i dipendenti colpiti risulta un rappresentate sindacale.

La congiuntura negativa nei multisala, tuttavia, non è proprio una novità. Se pur non si possa parlare di una crisi di settore delle avvisaglie di dissesto ci sono da tempo, come mostrano i precedenti della chiusura del Maestoso e della messa all’asta del gruppo Ferrero. «A giugno di quest’anno abbiamo scritto una lettera firmata da tutti i sindacati al Direttore Generale Cinema Nicola Borrelli, per chiedere a lui, e agli altri player del settore, come Anica, Agis, Anem e Anec di convocare al più presto un tavolo per discutere insieme strategie di rilancio del settore, coinvolgendo tutta la filiera di produzione, unico modo per rispondere alla crisi senza scaricare mettere a rischio i lavoratori» dice Umberto Carretti, responsabile Slc-Cgil.

La risposta a questo invito si fa ancora attendere, mentre gli attori privati procedono con i tagli al personale, e incrementano l’automazione. «Con lo sciopero nazionale di sei ore indetto per questo weekend chiediamo il reintegro immediato dei licenziati» continua Carretti «ma se non si trovano soluzioni complessive la lotta non potrà che andare avanti».