Il convegno sulla famiglia di Verona e la grande manifestazione (trans)femminista che lo ha contestato – senza peraltro voler togliere la parola a nessuno – hanno dato luogo a una quantità di invenzioni linguistiche, di immagini e di contraddizioni che potrebbero anche essere feconde, per l’idea che ci facciamo delle nostre vite e di quelle altrui, e persino per un certo (possibile?) risollevarsi del dibattito politico. Un primo esempio. Alla protesta promossa dalle donne di Non una di meno è stato distribuito un volantino meravigliosamente intitolato “Bon Ton Transfemminista del Corteo”. Un testo che dovrebbe essere seriamente meditato da generazioni...