Alla fine saranno gli obbligazionisti a pagare il conto e a salvare Credit Suisse, mentre gli azionisti della seconda banca svizzera che sarà acquista dalla prima Ubs avranno 3 miliardi di franchi. E nel frattempo ieri, sulla Paradeplatz di Zurigo dove si trovano le sedi del Credit Suisse e di Ubs, centinaia di persone aderenti alla Gioventù socialista (Giso) allo Sciopero del Clima, i Verdi e i socialisti di Zurigo, la Sinistra alternativa hanno protestato contro la politica «Profitti per il settore privato, perdite per lo Stato».

È ANDATA COSÌ: prima dell’apertura delle borse, che per un momento ieri sono finite sull’otto volante, sono state cambiate le leggi e sono state azzerato le obbligazioni «Additional Tier 1» (At1) per 16 miliardi di franchi. Gli azionisti, invece, riceveranno un’azione Ubs ogni 22,48 azioni di Credit Suisse, valutate quindi 0,76 franchi. Il gruppo otterrà garanzie dal governo per 9 miliardi e liquidità dalla Banca nazionale svizzera fino a 100 miliardi. L’operazione dovrebbe portare a un calo dei costi attorno a 8 miliardi di dollari entro il 2027.

L’OPERAZIONE è stata fatta con la massima urgenza in un fine settimana al cardiopalma per dare un messaggio di apparente tenuta del sistema bancario globale. Per l’amministratore delegato di Ubs Ralph Hamers, che guiderà la nuova «Superbanca» svizzera, «il secondo passo» sarà «trasformare Credit Suisse in una banca d’affari come Ubs: una banca d’investimento a basso capitale. Non ci assumeremo cosi tanti rischi. Ciò garantirà stabilità e sicurezza ai clienti di Credit Suisse» e «la reputazione del mercato finanziario».

DI TUTT’ALTRO AVVISO sono invece gli investitori svizzeri che ieri sono arrivati anche ad annunciare azioni legali. L’acquisizione di Credit Suisse da parte di Ubs ha aggirato l’assemblea degli azionisti. Lo ha sostenuto per esempio la fondazione Ethos, portavoce di fondi pensione e altri investitori istituzionali che possiedono fino al 5% dei due istituti bancari. «È un enorme spreco per gli azionisti e l’economia svizzera» ha sostenuto.

«TUTTE LE OPZIONI saranno esaminate nei prossimi giorni, comprese quelle legali, per determinare le responsabilità di questa debacle». L’azzeramento delle obbligazioni «additional Tier 1 «è contro la legge» ha affermato Patrik Kauffman, un altro gestore di fondi. È «folle», ha detto al Financial Times, perché gli obbligazionisti di AT1 non riceveranno nulla, mentre gli azionisti se ne andranno con 3 miliardi di franchi svizzeri (3,2 miliardi di dollari).

«NON ABBIAMO mai visto una cosa del genere prima d’ora. Non credo che questo possa accadere di nuovo». Per Jérôme Legras (Axiom Alternative Investments) è stato un errore politico dell’autorità di regolamentazione svizzera Finma: «Tutti sanno che quando acquisti obbligazioni AT1 stai assumendo dei rischi e sei lì per assorbire le perdite. Ma mostrami le perdite: ci sono ancora 45 miliardi di franchi di capitale proprio in banca – ha detto – Gli azionisti hanno ottenuto 3 miliardi di franchi e i detentori di AT1 non hanno ricevuto nulla, il che è un’inversione della gerarchia abituale». Sembra invece che anche questa inversione fosse stata contemplata dalla regolazione interna a questo tipo di investimenti da parte di Credit Suisse. Questo potrebbe anche significa che le obbligazioni AT1 potrebbero essere cancellate in tutto o in parte prima della cancellazione di parte o di tutto il capitale azionario.

L’OPERAZIONE porterà ad una fusione da realizzare, forse, già entro la fine del 2023. La Finma ha sostenuto che le due banche proseguiranno le rispettive attività senza restrizioni e senza interruzioni e la protezione dei risparmiatori sarà assicurata. L’acquisizione potrebbe generare fino a 12 mila licenziamenti, almeno 500 persone in Ticino. L’operazione non dovrebbe avere effetti pesanti sull’economia svizzera. Gli effetti negativi resterebbero limitati al settore bancario.

CREDIT SUISSE non è solo una banca, è anche un importante sponsor di eventi culturali e sportivi. Finanzia lo Zurich Film Festival, ha prestato il suo nome al massimo campionato di calcio svizzero, la Credit Suisse Super League, nel tennis è stato sponsor di Roger Federer.