L’obiettivo è molto ambizioso: «Costruire in Italia una forza politica verde elettoralmente consistente, sull’esempio dei Grunen tedeschi». Il nome provvisorio è «Alleanza per la transizione ecologica». Oggi a Roma la prima assemblea nazionale che sarà aperta dal coordinatore Danilo Bonato (direttore generale di ReMedia, consorzio che si occupa di rifiuti elettronici) e chiusa dall’ex ministro dell’Ambiente del governo Prodi, Edo Ronchi. L’obiettivo dunque è colmare «l’anomalia italiana» dell’assenza di un forte partito ecologista. Rispetto, quindi, «per le precedenti esperienze verdi» e per chi insiste nel restare «in una dimensione elettoralmente marginale». «Ma oggi serve un nuovo inizio», spiegano nel lungo documento programmatico curato da Ronchi. Nel comitato promotore spiccano molti nomi del mondo green, da Simone Togni (manager nelle rinnovabili) al docente del Politecnico di Milano Mario Motta. E ancora: Roberto Cavallo, l’ex presidente del Conai (consorzio imballaggi) Piero Capodieci, l’imprenditrice Rossana Revello e Alessandra Bailo.
Alla prima di oggi invitati anche i deputati Rosella Muroni e Alessandro Fusacchia, Monica Frassoni, Anna Donati e la portavoce dei verdi europei Vula Tsetsi.  «Per una vera transizione ecologica serve un nuovo soggetto politico che la assuma e la sostenga quale effettiva priorità», spiega Ronchi. «Nonostante la spinta delle ingenti risorse del Pnrr, in Italia si procede con un passo inadeguato, permangono ritardi nelle scelte di fondo necessarie per affrontare la crisi climatica e avviare una transizione ecologica. Si rischia di sprecare una occasione storica». Quale sarà la differenza con le attuali formazioni verdi? «Il nostro è un impianto meno riduzioniosta, più attento alle tematiche sociali e meno ancorato ai no», dice Ronchi. Che auspica, in ogni caso, di dar vita a «un’unica lista verde alle prossime politiche», inglobando anche lo storico partito di Bonelli. Contatti stretti anche con il sindaco di Milano Beppe Sala. Molti i volti nuovi alla politica. «Servono persone nuove e credibili», dice Ronchi, «io mi limito a dare una mano, a spingere questo progetto senza incarichi».