“Le immagini che da tre giorni l’Europa intera e tutto il Mediterraneo conoscono sono inaccettabili, sono immagini che colpiscono l’onore del nostro Paese e le considero molto peggio di un arretramento del Pil”. Sono parole durissime e molto pesanti visto che a pronunciarle è la terza carica dello stato nel corso dei tradizionali saluti di fine anno con i rappresentanti della stampa parlamentare. Laura Boldrini, scurissima in volto, è tornata così a far sentire la sua voce a proposito del video aberrante mandato in onda dal Tg2 che ritrae i migranti nudi innaffiati con il disinfettante nel cortile del centro di “accoglienza” di Lampedusa. Un richiamo ancora più potente è venuto dal Colle più alto: «Voglio che Lampedusa sia soprattutto un simbolo di impegno umanitario e solidale del nostro Paese, che non può essere messo in ombra e screditato da episodi inammissibili come quello venuto in questi giorni alla luce», ha detto Giorgio Napolitano, alla Farnesina per il saluto agli ambasciatori.
I vertici dello Stato hanno parlato forte e chiaro. A questo punto servono i fatti. Ma per il momento – a parte l’apertura di un fascicolo della procura di Agrigento – l’unico fatto saliente è stato annunciato ieri da Angelino Alfano arrivando al vertice del Ppe a Bruxelles: “Abbiamo deciso di recidere il contratto con l’ente che ha gestito il centro di Lampedusa. Pensiamo di chiedere che la gestione possa essere affidata alla Croce rossa internazionale”.
Il segretario del Nuovo Centrodestra, baluardo anti immigrazione del governo delle piccole intese, per il momento scarica tutta la responsabilità sull’ultima ruota della catena di comando (proprio come fece nel caso Shalabayeva). In qualsiasi altro paese del mondo quelle immagini avrebbero potuto comportare la richiesta di dimissione del ministro degli interni. Ma siamo in Italia dove i delicati equilibri di governo contano più di tutto, molto più dei diritti umani di alcuni disgraziati migranti. Solo grazie alla richiesta di Sinistra Ecologia e Libertà Alfano questa mattina dovrebbe riferire alla Camera. Proprio ieri i parlamentari di Sel Erasmo Palazzotto e Nicola Fratoianni hanno visitato a sorpresa il centro di Lampedusa. «Non dispone di una zona adibita a mensa, i pasti devono essere consumati sui materassi di gomma piuma o all’aperto – hanno raccontato – I bagni sono pochi ed in condizioni disastrose, gli spazi dell’infermeria non idonei ai trattamenti sanitari necessari che infatti sono effettuati in un box all’aperto”. “Non mi sento di condannare gli operatori – ha continuato Palazzotto – in quelle condizioni non è possibile far nulla e spesso si finisce per perdere la cognizione della realtà”. I deputati di Sel hanno chiesto il trasferimento dell’uomo che con un telefonino ha girato quel filmato. Teme ripercussioni, è in sciopero della fame e ha scritto a Napolitano. Ma soprattutto hanno presentato una proposta di legge per istituire una commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema dei centri per migranti. L’iniziativa lodevole e doverosa rischia però di arenarsi nei cassetti di Montecitorio. Perché a meno di un ravvedimento del Pd o di una ribellione di qualche grillino ai diktat razzisti del loro capo, i voti per approvarla non ci sono. Eppure anche il vice-ministro degli interni Filippo Bubbico (Pd) ha ammesso che la gestione dei centri non funziona: “Bisogna riflettere perché anche noi per l’assegnazione degli appalti utilizziamo il metodo del massimo ribasso dei costi”.
Il governo, però, non può cavarsela derubricando tutto a un difetto di gestione. Come ha detto Boldrini, qui è in gioco l’onore e la credibilità dello Stato. “Papa Francesco l’ha definita una vergogna. Non ci stancheremo mai di dire che a livello delle istituzioni italiane non è stato fatto nulla per rendere quel centro un luogo umano”, ha ribadito il presidente della Comunità di sant’Egidio Marco Impagliazzo. “Quando si infilano da 700 a 1.2000 persone in una struttura da 250 posti cosa ci aspettiamo che succeda? – si chiede il sindaco Giusi Nicolini – Quando Letta è venuto a Lampedusa – ho preteso che entrasse nel centro. Era necessario vedere quelle immagini per sapere quale è la situazione? Non possiamo più essere ipocriti”.