La democratica Nancy Pelosi è stata rieletta alla guida della Camera durante la riunione del 117° Congresso che si è tenuta domenica che ha portato ancora una volta la dem della California a guidare il suo partito attraverso un nuovo Congresso con la maggioranza più esigua degli ultimi anni.

Non solo la maggioranza è a dir poco risicata, ma il partito stesso al suo interno è diviso tra spinte progressiste e difesa dello status quo.

Due democratici, Jared Golden del Maine e Conor Lamb della Pennsylvania, hanno votato rispettivamente il senatore Tammy Duckworth dell’Illinois e il membro del Congresso Hakeem Jeffries di New York; tre membri della Camera Democratica hanno votato “presente”, il che vuol dire che si sono astenuti.

Il colpo di scena è arrivato da sinistra, in particolare dalla deputata newyorchese Alexandria Ocasio-Cortez e da altri membri di “The Squad”, la squadra vicina a Bernie Sanders, che ha deciso di sostenere Pelosi.

Proprio poche settimane fa Ocasio-Cortez in un’intervista a The Intercept aveva dichiarato che una colpa di Pelosi e di Chuck Shumer, il portavoce dem al Senato, è stata quella di voler essere insostituibili e non aver formato una nuova generazione di democratici in grado di guidare il Congresso. Nel voto di domenica si è visto proprio questo e tocca nuovamente all’80enne Pelosi presiedere la Camera.

A un certo punto della votazione, il leader della minoranza repubblicana della Camera Kevin McCarthy aveva addirittura superato Pelosi 189-187, regalando ai democratici alcuni momenti di nervosismo. “Potete spiegarmi per favore come è possibile che ci stanno dando uno speaker repubblicano?” aveva chiesto un militante dem su Twitter.

Nel discorso successivo alla sua elezione per un quarto mandato come portavoce, Pelosi ha affermato che la “priorità più urgente” della Camera sarà sconfiggere la pandemia di coronavirus e ha affermato che il Congresso “deve fare di più per” i lavoratori in prima linea.

“Dobbiamo loro di più – ha detto Pelosi – Molti dei nostri lavoratori essenziali provengono da comunità di colore e comunità a basso reddito, colpite in modo devastante e sproporzionato dal coronavirus. Sono lì per noi, e noi dobbiamo esserci per loro”.