Il clima a Nairobi è quello a ridosso delle peggiori e più violente tornate elettorali, nonostante le elezioni presidenziali e parlamentari siano fissate solo per l’agosto del 2017.

Le forze dell’ordine hanno usato gas lacrimogeni e idratanti per sedare una rivolta di centinaia di manifestanti armati di pietre che protestavano contro la nomina della commissione elettorale di vigilanza accusata di non imparzialità perché favorevole all’attuale presidente Kenyatta e perché non in grado di garantire equità alle prossime elezioni: questo quanto accaduto ieri a Nairobi, capitale del Kenya.

Ad affrontare la folla all’esterno degli uffici dell’Independent Electoral and Boundaries Commission (Iebc) c’erano agenti della polizia armati di manganelli per la terza volta in meno di un mese.

Le proteste sono organizzate dall’opposizione guidata da Raila Odinga, uscito sconfitto alle presidenziali del 2013 vinte da Uhuru Kenyatta. Manifestazioni per chiedere lo scioglimento della Iebc anche nel sudovest del paese, a Kisumu e Kisii.

Secondo la Kenya National Commission on Human Rights i manifestanti avrebbero subito «gravi danni fisici» da parte della polizia: «Quando la polizia disobbedisce alla legge con tale impunità, perde legittimità». Il capo della polizia Joseph Boinnet fa sapere che «un’indagine interna è in corso per determinare se funzionari di polizia non hanno rispettato la legge nel reprimere le rivolte».