Tra le carte dell’inchiesta Mose spuntano anche «cospicue operazioni commerciali nel Sud Est asiatico»: un giro di affari da 50 milioni di dollari emerso nei documenti in possesso del «prestanome» Paolo Venuti. Secondo i pm alcune intercettazioni tra Venuti e la moglie rivelerebbero che tali affari sul gas indonesiano sarebbero riconducibili alla «famiglia Galan» tramite la società Thema. A proposito di un viaggio in Indonesia da dover rimandare, «digli che è la storia dell’Indonesia, del gas, spiegagli che è il gas … che è la conclusione della vicenda del gas. È cosa a cui lui è molto sensibile», avrebbe detto la moglie di Venuti al marito.
L’ex ministro e governatore però smentisce tutto e afferma che si tratta di operazioni intraprese dal solo Venuti e per suo conto. Idem dichiara il management della società Thema Italia: «Gli affari indonesiani di Thema sono sempre stati compiuti in modo trasparente e sviluppati unicamente con i soci stranieri, con cui vengono intrattenuti rapporti commerciali radicati dai primi anni 2000 in settori diversificati». Venuti (colpito da uno degli ordini di custodia dell’inchiesta Mose e commercialista della famiglia Galan) era uno dei consulenti di cui si è avvalsa l’impresa.