Nel giorno in cui gli inquirenti rivolgono il loro sguardo anche sulla cena di cui hanno dato notizia alcuni quotidiani italiani ieri, consumata in un ristorante di Mosca dal ministro Matteo Salvini insieme al lobbista Gianluca Savoini (quel «Savoini chi?» di salviniana memoria), la sera prima dell’ormai famigerato incontro all’hotel Metropol, Angela Merkel mostra tutta la preoccupazione della Germania e dell’Europa per il sostegno, anche economico, che la Russia ha dato e dà ai partiti sovranisti e populisti europei. Lo ha detto chiaramente, ieri, la cancelliera tedesca, sollecitando l’Italia a fare chiarezza sull’ipotesi di finanziamenti russi alla Lega.

E a questo punto, secondo fonti di Palazzo Chigi, Salvini, invece di recarsi alla Camera per rispondere alle domande dei deputati dem, come gli chiedeva il Pd, sembrerebbe intenzionato a tallonare da vicino il premier Giuseppe Conte accompagnandolo mercoledì 24 luglio al Senato per l’informativa sulla vicenda al Parlamento.

«Abbiamo costantemente monitorato il sostegno molto forte che partiti tendenti a destra hanno ricevuto dalla Russia in un modo o nell’altro… questo è motivo di preoccupazione», ha affermato Angela Merkel ieri in conferenza stampa, senz’altro allarmata anche dal possibile risvolto interno, vista la forte avanzata dell’ultra destra nel suo Paese e nella vicina Austria. Sebbene, ha sottolineato, le relazioni con la Russia siano «positive e ci impegniamo per mantenerle tali», «la realtà non sempre è come uno si augura che sia…». Ora «un chiarimento tocca all’Italia», ha aggiunto la cancelliera senza rispondere alla domanda se il sostegno della Russia di Putin possa aver avuto già un’influenza sulla politica italiana («Su questo non posso dire nulla»). «Penso – ha concluso – che il Parlamento italiano o altri chiederanno chiarezza sulla vicenda».

E in effetti, l’Europa si mostra irrequieta, a riguardo: oltre alla neopresidente della Commissione europea Ursula von der Leyen che ha ipotizzato sanzioni contro la Russia che «viola le leggi internazionali», ieri anche la presidente del Gruppo europeo dei socialisti e democratici Iratxe Garcia Perez ha ufficialmente proposto una commissione di inchiesta sul sostegno anche economico che la Russia avrebbe dato non solo alla Lega ma anche ad altri partiti sovranisti europei, come il Rassemblement National di Marine Le Pen e il Partito della libertà austriaco (Fpo) di Heinz Christian Strache.

Intanto i pm di Milano coordinati dal procuratore capo Francesco Greco, mentre studiano i documenti sequestrati ai tre imputati per corruzione internazionale – il presidente dell’associazione culturale Lombardia-Russia Gianluca Savoini, l’avvocato Gianluca Meranda e l’ex bancario Francesco Vannucci – starebbero approfondendo anche quanto accaduto la sera del 17 ottobre 2018 nel ristorante Rusky di Mosca. Secondo il Corriere della Sera e La Stampa che ne hanno dato notizia ieri, all’85° piano del grattacielo Eye, si consumò quella sera una cena che vide tra i commensali, oltre a Salvini e tre uomini del suo staff, lo stesso Savoini, il presidente di Confindustria Russia e manager Eni in Russia, Ernesto Ferlenghi, Luca Picasso, direttore di Confindustria Russia e Claudio D’Amico, consigliere «per le attività strategiche di rilievo internazionale» del leader della Lega.

Su questo incontro, oltre che sui documenti scovati da L’Espresso, che cominciò a lavorare sul caso prima dello scoop del sito americano BuzzFeed, si starebbero attivando i magistrati milanesi titolari del fascicolo, l’aggiunto Fabio De Pasquale e i pm Gaetano Ruta e Sergio Spadaro. In programma ci sarebbero nuove rogatorie, anche verso Londra, e una serie di interrogatori.