È stato affidato ieri l’incarico al medico legale Marcello Chironi per effettuare l’autopsia sul corpo di Angelo Raffaele Fuggiano, il 28enne dipendente della Ferplast, azienda dell’appalto Ilva, morto giovedì mattina mentre stava eseguendo un intervento di manutenzione – la sostituzione di una fune – alla gru Dm6 di proprietà dell’Ilva. Al momento sono sei gli indagati: il direttore dello stabilimento siderurgico Ruggero Cola, il capo area sbarco materie prime Carmelo Lucca e per l’azienda dell’appalto il rappresentante legale Luca Palma, il capo cantiere Giuseppe Cassese, il capo squadra Carmine Scialpi e un altro dipendente, Antonio Lupo, nell’inchiesta coordinata dai sostituti procuratori Filomena Di Tursi e Maria Grazia Anastasia. Secondo il primo rapporto consegnato alla Procura da parte della Capitaneria di porto e dello Spesal, che hanno sequestrato la gru dove si è verificata la tragedia, sarebbe stata ritenuta poco sicura la procedura seguita nelle operazioni di sostituzione della fune. Anche l’ancoraggio degli altri dispositivi usati nell’operazione è finito sotto la lente di Capitaneria e Spesal che conducono le indagini per conto della Procura, e sembra che tale operazione non sia stata effettuato in modo adeguato e sicuro, provocando così lo schianto della carrucola sull’operaio. Dai primi rilevamenti, sarebbe emerso anche che i sistemi usati e la loro applicazione concreta non sarebbero funzionali alla tutela dell’incolumità di quanti vi operano.