Lo sguardo è a scrutare verso l’alto, dove si sollevano colonne ininterrotte di fumo. Bruciano, dall’altro ieri, le montagne dell’Aquila, dove sono stati inceneriti centinaia di ettari di alberi. Il fuoco, dal pomeriggio del 30 luglio, imperversa sul Monte Omo, sulle alture che dominano l’abitato della frazione di Arischia.

A seguire, un secondo rogo, da ieri, sta interessando Pettino e Cansatessa, sul Monte Cozza, con preoccupazione tra la popolazione. Le fiamme, spinte dal vento verso la sommità delle dorsali, stanno alla fine creando un unico fronte che, pur se monitorato, desta preoccupazione. E, violento, devasta i boschi. A gestire i massicci interventi la Sala operativa della Protezione civile regionale. Nella zona sono complessivamente attivi sette canadair, tre elicotteri, 80 vigili del fuoco, 40 militari del IX Reggimento Alpini, 70 volontari e 26 squadre di Protezione civile, 30 dipendenti comunali e 4 pattuglie della polizia municipale. Alcuni mezzi aerei si sono concentrati su un’area dove insistono un’antenna di telefonia minacciata dal fuoco e le case a ridosso.

La priorità  è contenere l’espandersi del rogo verso le infrastrutture, tra cui numerosi tralicci, e controllare i pini che, infiammandosi come torce, fanno ripartire l’incendio. Un momento di difficoltà è stato vissuto dal personale della Regione quando, accerchiato dalle fiamme spinte dal vento, ha dovuto lasciare la realizzazione di una linea tagliafuoco. Su quanto sta accadendo ci sono indagini dei carabinieri forestali che hanno trovato alcuni inneschi. Secondo le forze dell’ordine ci sarebbe la regia di piromani in entrambi i casi: la natura e le modalità degli incendi ricordano quelle dei roghi che nell’estate 2017 distrussero oltre mille ettari di bosco sul monte Morrone.

“Invito tutti i cittadini che hanno notizie o hanno visto qualcosa di sospetto a comunicare, anche in forma anonima, alle forze dell’ordine qualsivoglia informazione utile all’individuazione di chi, sciaguratamente, sta mandando in fumo ettari di bosco, patrimonio di tutti”: è l’appello del presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio. “I forestali – prosegue  – hanno individuato la zona di innesco dell’incendio di Arischia, escludendo categoricamente una causa accidentale o di autocombustione. L’incendio, a loro dire, è assolutamente doloso e la concomitanza di innesco con l’incendio di Cansatessa lascia presagire lo stesso disegno criminale”.

Il Comune dell’Aquila ha attivato il Coc, Centro operativo comunale, con le funzioni di assistenza alla popolazione, censimento, volontariato e mezzi e materiali per l’emergenza. “La situazione è complessa – dichiara il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi che ha vietato ai cittadini di “circolare nei luoghi critici. Dissuaderemo da passeggiate verso la montagna. E’ importante – spiega  – che non si crei confusione intorno ai fronti e che gli operatori siano messi nelle condizioni di lavorare senza intralcio. Auguriamoci che presto ci siano i risultati che tutti attendiamo: la recessione dei fronti”.