Le due produzioni maggiori del Rossini Opera Festival, ascrivibili al genere dell’opera seria, eseguite dall’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, sono imponenti, come si confà allo spazio scenico della Vitrifrigo Arena in cui sono allestite. Si comincia con Moïse et Pharaon (1827), che Rossini compone appena due anni prima del suo congedo definitivo dal teatro lirico, terza sua opera parigina di grande successo, con la quale, dice la stampa, salva l’Opéra dal declino italianizzandone le esecuzioni canore. Come nelle successive Le Comte Ory e Guillaume Tell, in Moïse il compositore si diverte a rifare se stesso superandosi e, in questo scorcio...