Usare l’espressione «governo Berlusconi-Napolitano» per l’attuale esecutivo guidato (?) da Enrico Letta, non è assolutamente una forzatura polemica, ma corrisponde a un dato di fatto difficilmente controvertibile. I due protagonisti dell’accordo, però, non potrebbero essere più diversi. Da una parte un avventuriero per cui la politica è nient’altro che la continuazione dei propri affari (e dei malaffari) con altri mezzi. Dall’altra un uomo politico di indubbia integrità personale. L’avventuriero considera le «larghe intese» alla stregua di un espediente contingente, un accordo da rompere al momento più opportuno secondo calcoli di convenienza personale. L’uomo politico, invece, sebbene sia cosciente (per lo...