La visita di Enzo Moavero Milanesi in Israele, che segue quella fatta a dicembre da Matteo Salvini, ha confermato che il governo M5S-Lega intende continuare la linea dei precedenti esecutivi per strette relazioni, in ogni aspetto, con lo Stato ebraico. Ieri il ministro degli esteri italiano, al suo secondo giorno di visita ufficiale, ha ribadito l’amicizia tra Italia e Israele ricordando che il 6 febbraio cade il settantesimo anniversario del riconoscimento di Israele da parte di Roma e che la cooperazione tra i due paesi sarà forte sia dal punto di vista politico, commerciale, militare oltre che culturale. Ha discusso con il premier Netanyahu del progetto East Med Pipeline, il gasdotto che, partendo da Israele, via Cipro, Creta e Grecia raggiungerà il sud Italia e rifornirà ogni anno entro il 2030 l’Europa di 125 miliardi di metri cubi di gas naturale. In realtà il progetto dovrebbe portare in Puglia non solo il gas israeliano ma gran parte di quello estratto nel bacino del Levante, in evidente alternativa al gas russo. Oggi Moavero Milanesi incontrerà a Ramallah il presidente dell’Autorità nazionale palestinese, Abu Mazen, e il ministro degli esteri, Riad Malki. Il comunicato diffuso sabato dalla Farnesina sui punti della missione del ministro degli esteri, pur parlando di impegno italiano per la ripresa del processo di pace, non fa alcun riferimento esplicito alla soluzione a Due Stati, ossia alla nascita di uno Stato palestinese indipendente, che pure è la posizione dell’Unione europea.