Muhammad al-Fasih e Osama al-Hassumi, due presunti militanti dei Comitati di Resistenza Popolare, ieri sono stati fatti a pezzi da un missile sganciato da un aereo israeliano contro l’automobile sulla quale viaggiavano. L’attacco è avvenuto nel campo profughi di Shate, alla periferia di Gaza city, a breve distanza dalla residenza dell’ex capo del governo di Hamas, Ismail Haniyeh.

 

Le foto circolate in rete mostrano i corpi smembrati dei due uccisi che, secondo il portavoce militare israeliano, avevano lanciato razzi qualche giorno fa in direzione di Ashqelon. I palestinesi non confermano. Qualche ora prima, lungo la linea di demarcazione fra Israele e Gaza, un ordigno era esploso al passaggio di una pattuglia israeliana senza causare danni ai soldati che hanno reagito sparando. Almeno cinque palestinesi sono rimasti feriti.

 

In Cisgiordania continuano le operazioni militari scattate dopo la scomparsa di tre ragazzi ebrei che, secondo il governo Netanyahu, sono stati rapiti da una cellula di Hamas. Almeno nove palestinesi sono stati arrestati nelle ultime 24 ore. Giovedì sera i servizi segreti israeliani avevano reso noto i nomi di due membri del movimento islamico, Marwan Quasma e Amr Abu Eisha, che ritengono coinvolti nel rapimento ed ora sono ricercati. (mi.gio)