L’ombra degli scontri di giovedì sera si è allungata ieri mattina quando la Polizia di Stato ha pubblicato le foto di una scheggia di ferro lunga tre centimetri, estratta dalla ferita di uno degli agenti colpiti dall’esplosione di un potente petardo. Dopo pochi minuti il ministro dell’Interno Marco Minniti, denunciava «fatti gravissimi» avvenuti durante la manifestazione anti Casa Pound, ribadendo che «le forze dell’ordine intervengono e interverranno per fermare l’illegalità».

Ma sul rischio di degenerazione violenta della politica ci è andato cauto: «Noi – ha precisato il ministro – abbiamo una capacità e una forza della nostra democrazia che ci consente di poter dire, con una certa serenità, che siamo in condizione di affrontare la campagna elettorale, che è il cuore della democrazia. E come tali le elezioni devono essere garantite rispettando il principio di libertà e di sicurezza». «Noi – ha aggiunto Minniti – dobbiamo esprimere un grande apprezzamento alle forze di polizia, alle donne e agli uomini delle forze di polizia, che in questi giorni con un impegno straordinario stanno garantendo la libertà di tutti». Il lancio del grosso petardo, caricato da schegge di ferro e legno, è avvenuto poco distante dall’albergo dove gli attivisti di Casa Pound si stavano riunendo per definire la loro campagna elettorale: non era mai capitato, nemmeno durante gli scontri più violenti avvenuti sul territorio torinese negli ultimi venti anni, che venisse utilizzata una bomba carta caricata di tal fatta.

«Noi condanniamo qualsiasi violenza e da qualsiasi parte provenga. Però non possiamo fare a meno di ricordare che l’Italia è una Repubblica fondata sull’antifascismo, che la nostra Costituzione è antifascista» ha commentato il leader di LeU, Pietro Grasso.