Era atteso da giorni ed alla fine è arrivato il mini lockdown per la città di Bruxelles, fra le capitali europee più colpite dalla propagazione del virus. A partire dalla giornata di ieri nuove misure sono entrate in vigore nella capitale: uso obbligatorio della mascherina in tutta l’area urbana, anche all’aperto, coprifuoco dalle 22 alle 6 del mattino, telelavoro obbligatorio e chiusura di tutte le attività ludiche, ricreative, culturali e sportive fino al 19 novembre.

ALLA CHIUSURA di ristoranti, bar e caffè, già in vigore da due settimane, si aggiungono la chiusura di teatri, musei, sale d’esposizione, gallerie d’arte, cinema, sale scommesse, casinò, palestre, piscine e di ogni altra infrastruttura sportiva. Gli operatori del mondo della cultura, a cui era stata garantita la continuità degli eventi appena una settimana prima, si dicono «sconcertati».
Tutti gli altri esercizi commerciali dovranno chiudere alle 20, con entrate contingentate e di una sola persona per nucleo familiare, esclusi i minori. Le cerimonie funerarie potranno contare un massimo di 15 presenze. Matrimoni in forma ridotta con i soli sposi, i testimoni e la persona incaricata della celebrazione della funzione, sia essa civile o religiosa.

Nella sfera privata valgono le regole annunciate a livello federale, con la possibilità di poter vedere o accogliere nel proprio domicilio, senza dispositivi di sicurezza, ovvero uso della mascherina e distanza di 1 metro e mezzo, una sola persona oltre il proprio nucleo familiare, e sempre la stessa per la durata di un mese. Nessuna limitazione per i trasporti che funzionano regolarmente. Per le scuole didattica a distanza, ove possibile, per gli istituti superiori e le università. Nessuna chiusura per scuole elementari, materne o asili nido.

RESTRIZIONI IMPORTANTI su tutto il territorio nazionale, con chiusure parziali nel settore della ristorazione e restrizioni per lo sport e la cultura. Coprifuoco anche in Vallonia dalle 22 alle 6, dalle 24 alle 5 invece per le Fiandre. Sorvegliato speciale il settore ospedaliero, soprattutto in Vallonia, saturo al 60%, e a Bruxelles, 50%.

Impressionanti i numeri del contagio: 321 mila i casi totali dall’inizio dell’epidemia – per una popolazione di 11 milioni d’abitanti -, con una media giornaliera di 12 mila nuovi contagi (+ 44%) e 467 nuove ospedalizzazioni (+ 85%).

4,5 milioni il numero totale dei tamponi effettuati dall’inizio dell’epidemia, con una media giornaliera di 65 mila depistaggi, come se l’Italia ne facesse 400 mila al giorno. Se infatti il Belgio è uno dei paesi più colpiti a livello mondiale è anche fra quelli che effettua più tamponi.

A FAR PAURA, oltre all’aumento del contagio, è soprattutto la gestione sanitaria con la mancanza di meccanismi che impongano l’obbligo della ripartizione dei ricoverati per Covid fra regioni e fra strutture ospedaliere, con la speranza che le divisioni comunitarie non abbiano conseguenza nello spirito di solidarietà nazionale.