La delegazione del Comitato internazionale olimpico (Cio) ha concluso la sua visita in Italia per valutare gli impianti sportivi esistenti e quelli da costruire di Milano-Cortina, in vista dell’assegnazione delle olimpiadi invernali del 2026, che avverrà il 26 giugno a Losanna.

Dopo aver visitato Stoccolma-Are, l’altro duo olimpico concorrente, i diciannove membri della delegazione del Cio, sono sbarcati a Venezia per dedicare i primi due giorni a Cortina e dintorni. Per l’occasione sono stati ricevuti dal governatore leghista del Veneto Luca Zaia, che non ha esitato a leggere il suo discorso in rumeno, visto che il capo è Octavian Morariu (che si fa pur di ingraziarsi le simpatie di chi stilerà la relazione finale sulla base della quale i 95 membri del Cio voteranno), salvo fare campagne contro i rom con la complicità dei leghisti e dei fascisti. La delegazione del Cio è stata scorazzata in lungo e in largo sui canali di Venezia, prima di raggiungere Cortina per le valutazioni tecniche e impiantistiche, per poi spostarsi a Milano e in Valtellina.

Il punto debole della candidatura di Milano Cortina è stato ampiamente superato, rispetto a due mesi fa, visto che su pressione leghista il presidente del consiglio Conte ha firmato un assegno di copertura finanziaria di 415 milioni, a testimonianza del sostegno del governo alla candidatura olimpica. Il cedimento Conte-5S controbilancia quello dei leghisti riguardo a Torino, guidata dalla pentastellata Chiara Appendino, candidatasi a ospitare gli Atp Finals di tennis, per i quali occorreva un assegno di copertura di 80 milioni. Gli scambi politici e i colpi bassi continuano tra le parti in nome dello sport.

Per Milano Cortina, in caso di assegnazione del Cio, si prevede un pacchetto complessivo di investimenti pari a 1,3 milairdi di euro, una somma che ha già scatenato gli appetiti, infatti alla cena offerta alla delegazione del Cio a Villa Necchi Campiglio, concessa per l’occasione dal Fai, vi erano centotrenta invitati, tra i quali spiccavano finanzieri, banchieri, politici, Salvini e Giorgetti in primis, e solo in fondo gli sportivi. Il sottosegretario leghista Giorgetti, che nel governo gialloverde ha la delega allo Sport, oltre ad aver dato garanzie a Octavio Morariu sui 415 milioni del governo, ha annunciato che il governo, indipendentemente dai Giochi olimpici, stanzierà fondi per altre infrastrutture, se ritenute «utili».

Duecento milioni saranno riservati a potenziare la viabilità tra Milano e la Valtellina, Bormio e Livigno in particolare, oggi raggiungibile dal capoluogo lombardo, che sarà sede di tutte le premiazioni, in poco più di tre ore di auto. In nome delle olimpiadi del 2026 si annunciano tante piccole Tav. Inoltre, nell’area dell’ex scalo ferroviario di Porta Romana a Milano, vi sono 125 mila metri quadri riservati allo «sviluppo urbanistico» dove si stanno costruendo i palazzi delle grandi concentrazioni del fashion e dell’hi tech, teoricamente per cucire la periferia con il centro, qui sorgerà anche il villaggio olimpico, uno dei quattro o cinque che saranno costruiti tra Milano e Cortina.

Tutti euforici per il sondaggio commissionato dal Cio, che ha visto i milanesi esprimersi a favore delle olimpiadi per l’87% degli intervistati contro il 55% degli abitanti di Stoccolma. Non si capisce perché si dovrebbe essere contrari, si tratta di capire e vigilare se in nome dei Giochi olimpici del 2026, vi saranno affari, corruzioni politiche, tangenti, costruzioni di mostri urbanistici e di impianti sportivi che finiranno abbandonati, come dimostra la storia delle olimpiadi da oltre un secolo.