Doveroso esserci, in giornate come questa: in piazza Oberdan stasera alle 19. L’antifascismo militante – con le sue liturgie, i suoi linguaggi e la sua estetica da aggiornare per tornare a fare scuola – però non avrà molto tempo a disposizione per ritrovare nuova vitalità. I nazi fascisti sono definitivamente fuoriusciti dal sottosuolo e ormai “fanno tendenza”, come nel reportage fotografico pubblicato su l’Espresso, e fanno politica, come li vedremo dopo le europee. Se ne parlerà con toni allarmati, e il dibattito riguarderà proprio gli antifascisti. I quali ogni volta fanno bene a reagire utilizzando la piazza, come sempre accade a Milano. Solo che ormai non basta più limitarsi a rincorrere le loro iniziative. Come quella di stasera che si trasformerà in una lugubre parata condita dalle solite croci celtiche e dal saluto romano. Il pretesto è la commemorazione di due militanti di destra, Sergio Ramelli ed Enrico Pedenovi, uccisi nel 1975 e 1976. Il corteo parte alle 20 da piazzale Susa, lontano dagli antifascisti. La sinistra ha cercato di impedire l’adunata, ma nemmeno il sindaco Pisapia – “evitate questa offesa alla città” – è stato ascoltato dalla questura. Per i fascisti solo una diffida: non possono ostentare simboli nazifascisti. Viene da ridere, o da piangere. (l.fa.)