Fine anni trenta, una uggiosa Helsinki primaverile all’alba, esili raggi di sole che si fanno strada timidamente attraverso le nuvole fitte. Al numero otto di Rantakatu la signorina Hallamaa, impiegata alle poste, con una bottiglia di latte in mano, si stringe pudicamente nel cappotto per nascondere la vestaglia, e trascinando con piglio feroce le vecchie pantofole fino alla guardiola della portineria del palazzo va a lamentare, per l’ennesima volta, il puzzo di gas che infesta la tromba delle scale. Sembra una monotona giornata come tutte le altre, ma in realtà la morte ha già trovato il tempo per «espandersi furtiva...