Come lo stesso Mika ha sottolineato questo nuovo album «è frutto di una ricerca per riscoprire l’uomo dietro l’artista». Come ribadisce il titolo stesso per ripresentarsi al suo pubblico «per la prima volta». My name is Michael Holbrook, nasce dal lavoro di due anni – subito dopo le esperienze televisive – che hanno segnato l’artista inglese da vicissitudini familiari drammatiche. Ma è la forza di Mika quella di trovare il sorriso e di trasmetterlo – nonostante il dolore – attraverso la sua musica. Così l’album risulta sempre piacevole, arrangiato con leggerezza ma senza risultare mai banale: brani come Tiny Love, Tomorrow sono hit pensate per ballare sia per adulti sia per gli under 15. Una piacevole collaborazione con Jack Savoretti dà vita a un pezzo delicato e molto profondo, Ready to call this love, forse una delle tracce migliori dove Mika riesce ad esprimere meglio se stesso. Il piano, la voce strozzata da quella malinconia che si guarda le spalle dalla sofferenza e che trova da essa la forza per guardare all’amore futuro con la voglia di divertirsi sempre.