La strage continua nel Canale di Sicilia con oltre 4.200 migranti morti dall’inizio dell’anno cui si aggiungono altri dieci cadaveri recuperati ieri a bordo di un gommone, a circa 40 miglia dalle coste libiche. Le operazione di soccorso sono state coordinate dalla Guardia costiera e hanno consentito di trarre in salvo altre 2.185 persone dirette verso l’Italia.

E trasportava corpi senza più vita anche la nave norvegese della missione Frontex che ha condotto a Trapani 12 cadaveri, tra i quali quelli di due bambini e un neonato perso in mare dalla ventenne liberiana sbarcata a Lampedusa tre giorni fa dalla nave intervenuta in soccorso di due gommoni che stavano per affondare. Sempre a Trapani, poco dopo è attraccata anche la nave Phoenix, di Moas, con 428 profughi. Tra i migranti anche un neonato, di pochi giorni, che è stato trasferito in ospedale insieme con la mamma. Ottobre diventa così il mese record per numero di arrivi con oltre 30mila persone, superando i mesi estivi tradizionalmente più favorevoli alle partenze. Dalle coste libiche sembra esserci un tentativo da parte dei trafficanti di sfruttare gli ultimi giorni di mare favorevole prima dei mesi invernali.

 

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«Il Mediterraneo è diventato un cimitero» è la tragica conclusione di papa Francesco che si indigna e parla di «situazione obbrobriosa» incontrando i movimenti popolari in Vaticano, nell’ambito della quattro giorni che si è conclusa ieri a Roma. Una sistuazione, dice Bergoglio, che «posso solo descrivere con una parola che mi venne fuori spontaneamente a Lampedusa: vergogna». Il papa parla di «bancarotta dell’umanità» e di «folle esiliate» a causa di «un sistema socio-economico ingiusto e di guerre che non hanno cercato, che non hanno creato coloro che oggi soffrono il doloroso sradicamento dalla loro patria, ma piuttosto molti di coloro che si rifiutano di riceverli».

«Faccio mie le parole di mio fratello l’arcivescovo Hieronymos di Grecia: ’chi vede gli occhi dei bambini che incontriamo nei campi profughi è in grado di riconoscere immediatamente, nella sua interezza, la bancarotta dell’umanità’» aggiunge puntando il dito contro le storture di questo secolo: «Che cosa succede al mondo di oggi che, quando avviene la bancarotta di una banca, immediatamente appaiono somme scandalose per salvarla, ma quando avviene questa bancarotta dell’umanità non c’è quasi una millesima parte per salvare quei fratelli che soffrono tanto? E così il Mediterraneo è diventato un cimitero, e non solo il Mediterraneo… Molti cimiteri vicino ai muri, muri macchiati di sangue innocente». La paura, insiste papa Bergoglio, «indurisce il cuore e si trasforma in crudeltà cieca che si rifiuta di vedere il sangue, il dolore, il volto dell’altro».