Previsto inizialmente per l’anno prossimo, ma anticipato per non correre il rischio di incrociare quello sulla Ue che si svolgerà in Gran Bretagna, il referendum con il quale oltre quattro milioni di danesi sono stati chiamati a pronunciarsi ieri su alcune norme in materia di sicurezza e giustizia, può essere considerato per certi versi come il primo test elettorale europeo dopo le stragi di Parigi del 13 novembre. Questo, in ogni caso, il clima che ha accompagnato l’evento nel paese scandinavo. A contrapporsi, da un lato gran parte del mondo politico locale, compreso il premier liberale Lars Lokken Rasmussen, che...