«Qui sfiorisce la vecchia morale e con essa la vecchia concezione della donna. A differenza degli altri paesi, la donna acquista qui il diritto di una inconsueta libertà. Comincia qui – e non altrove, solo più tardi anche altrove – a parlare, a trattare, a usare di sé stessa liberamente. Questa donna può già distinguere nei suoi rapporti sociali fra il vero e il falso dei suoi sentimenti e delle attrazioni dei suoi sensi». Si tratta della Francia del Sei e del Settecento, dalla Fronda alla Rivoluzione. Ed è il genere ‘nuovo’ del romanzo che, nel privilegiare e svolgere questa...