Il contrabbassista e compositore Michael Formanek con in disco The Distance (ECM) aggiorna il linguaggio dell’orchestra jazz con una scrittura corposa e agile capace di aprirsi all’improvvisazione, solistica e collettiva, e disegnare paesaggi di ampi orizzonti. Nell’organico, denominato Ensemble Kolossus, troviamo diverse generazioni con il meglio dell’avanguardia di New York da Tim Berne, Ralph Alessi e Chris Speed ai più giovani Kirk Knuffke, Kris Davis e Mary Halvorson protagonista quest’ultima di assoli luminosi alla chitarra elettrica che ne confermano l’assoluta originalità.

Formanek scrive la suite in otto movimenti Exoskeleton e il brano che dà il titolo al cd avvalendosi della conduzione di Mark Helias. Una estetica che prende dalle esperienze del Cool Jazz e Third Stream compostezza, rigore formale e senso collettivo.

Tra chiaroscuri e robustezza ritmica tutto suona fresco e intrigante pur senza particolari esuberanze o istinti avventurosi e regala un disco che può ben candidarsi a rappresentare una delle possibili declinazioni contemporanee del jazz orchestrale accanto ai lavori di Maria Schneider e di Darcy James Argue.