In quattro anni il mondo di Elisa è cambiato radicalmente; l’esperienza con le «ragazze» di Amiche per l’Abruzzo a San Siro nel 2009, la tv con Fazio l’anno scorso e soprattutto e in rapida successione, due gravidanze. Da questa elaborazione/maturazione ne è nato un album, il primo di Elisa scritto e cantato solo in italiano, L’anima vola, che la Sugar distribuisce da oggi in digitale e formato fisico.Tutto scritto prodotto e arrangiato da lei stessa, insieme a Davide Rossi, al compagno Andrea Rigonat e a Christian Rigano, con qualche eccezione E scopro cos’è la felicità, parole di Tiziano Ferro, che compare anche nel brano, A modo tuo di Ligabue ed Ecco che, di Giuliano Sangiorgi – quest’ultimo sarà incluso nel film L’ultima ruota del carro di Giovanni Veronesi, per cui Elisa ha composto la colonna sonora.

«In realtà – spiega l’artista friulana – è stata una decisione molto naturale. Volevo essere ancora più diretta che in passato e quindi era inevitabile che pensassi di scrivere nella mia lingua madre. Ci ho pensato un po’, poi in realtà la scrittura è uscita fluida e veloce in poco tempo». Il brano scritto da Ferro nasconde inusuali nuance soul, che invece si adattano perfettamente alla voce di Elisa: «È la prima volta che incido un pezzo così, ma in realtà nei live e nelle mie prime esperienze nei piano bar il soul e il rhythm’n’blues erano molto presenti». Un filo rosso lega i testi: il percorso che porta un essere umano dalla giovinezza alla maturità. Con tutti i dubbi che provoca e i nodi irrisolti:.. «Hai sintetizzato bene il concetto. È inevitabile che avere due bambini abbia in qualche modo modificato il mio modo di relazionarmi con le cose e le persone e questo l’ho portato nelle mie canzoni».
Ancora qui, musica di Morricone, testo di Elisa per il film di Tarantino Django, è incluso nel nuovo lavoro: «Pensavo di non riuscirci. Perché dovevo scrivere un testo credibile. In un pomeriggio è scattata la scintilla».

A modo mio è il secondo «regalo» (l’altro nel 2006 era stato Gli ostacoli del cuore) di Ligabue, un brano dedicato alla figlia Linda e che il rocker di Correggio ha voluto sentir cantare da una mamma…«Ammetto che insieme a Ancora qui è stata l’interpretazione più difficile, perché arrivi a metà e ti viene un groppo in gola. Lì dentro c’è la la vita che cambia, le prospettive differenti quando diventi genitore. E lui le ha scritte con molta sensibilità».

Insieme a Giorgia, Elisa e fra le poche interpreti italiane ad avere un’ottima pronuncia inglese, eppure – nonostante Dancing sia diventato con la sola spinta di un talent show Usa, un hit su iTunes, non ha mai tentato il grande salto: «È il mio grande cruccio, ma è vero che ho avuto sempre timore.

Come ho sempre temuto il successo perché ho una vita privata che rappresenta molto per me. Non mi piace stare al centro dell’attenzione, anche se essere riconosciuta e sentire che il mio lavoro viene apprezzato, mi gratifica. Però l’anno prossimo voglio provare a fare qualche festival all’estero».