Il film Cosa fai a Capodanno? se si dovessero ampliare i criteri dei generi andrebbe classificato come imbarazzante. Non tanto per l’argomento: un gruppo di scambisti si dà appuntamento in una casa di montagna isolata per festeggiare tutti insieme. No, l’imbarazzo deriva dal film, dalla storia, dai dialoghi, dai personaggi, tutto suona agghiacciante (compreso il cameo erotico-giornalistico), non solo per il clima. Rimanendo poi ai generi il film, memore senza elaborazione di esempi forti, spazia dalla commedia al grottesco al noir, passando per il fantasy delle incongruenze, ma a nessuno sembra importare granché.

TANTOMENO allo sceneggiatore qui regista esordiente, Filippo Bologna. E nel naufragio da bagno con cappotto in piscina, quindi modesto anche quello, trascina anche tutti gli interpreti un inutilmente allupato Haber, Ferrari con erre moscia, una semprecoatta Pastorelli, uno stranito Argentero, una immobile Puccini, i dispersi Lodovini e Scamarcio, i surgelati DeLorenzo e DeRuggeri, il nero Diop e la muta Ninchi, alla fine gli unici che si salvano sono un cane che mangia spaghetti e spinge una sedia a rotelle e delle aragoste avanzanti nella neve, giusto per praticare anche il documentario con animali.