Non ha solo aiutato Matteo Messina Denaro prestandogli la sua identità per farsi curare dal tumore, mettendogli a disposizione il covo di via Cb31 a Campobello di Mazara, dandogli il suo bancomat e intestando alla madre di 86 anni prima una Fiat 500 e poi la Giulietta con la quale il boss si spostava indisturbato: Andrea Bonafede, per gli inquirenti, non è un semplice fiancheggiatore ma «un uomo d’onore riservato». Il gip lo ha scritto nella misura cautelare, con cui ieri ha ordinato l’arresto del geometra per associazione mafiosa, il secondo arresto nell’inchiesta «Tramonto» dopo quello di Giovanni Luppino, l’agricoltore...