In una lettera al presidente dell’Eurogruppo Mario Centeno il vicepresidente della Commissione Europea Valdis Dombrovskis e il commissario all’economia Paolo Gentiloni hanno assicurato che non ci sarà un commissariamento per i paesi che sceglieranno di usare il Meccanismo europeo di stabilità (Mes, Fondo Salva Stati) per coprire i costi indotti dalla crisi sanitaria. Dato che sono previsti prestiti solo per le spese sanitarie, non sarà applicato il regolamento per l’accesso alla linea di credito precauzionale rafforzato previsto per tutti gli altri casi dal Mes.

QUESTO SIGNIFICA che, a differenza del caso greco quando intervenne la Troika con Bce-Fmi-Commissione Ue, la vigilanza sarà esercitata solo dalla Commissione Ue nel quadro delle attività del semestre europeo. È stato così confermato il «Mes» light, o «Mes sanitario», chiesto già il 19 marzo scorso dal presidente del consiglio Giuseppe Conte in alcuni virgolettati riportati in un articolo del Financial Times. Successivamente il governo ha cambiato posizione a causa della contrarietà al Mes da parte dei Cinque Stelle, lato Alessandro Di Battista.

LA COMMISSIONE UE ha cercato così di sminare il cammino a Conte, ma non è detto che la sua lettera sia sufficiente per evitare che pesti qualche uova nel paniere dei Cinque Stelle che continueranno ad essere incalzati dalla Lega su un tema decisivo per il racconto politico che condividono su questo punto. Del resto, il comunicato finale dell’ultimo Eurogruppo era stato ambiguo sulle condizioni del rientro del debito e del deficit accumulati. Nell’interpretazione data ieri da Bruxelles non dovrebbero invece pesare, considerata anche la limitatezza del prestito (fino a 36 miliardi di euro per l’Italia). In più la Commissione Ue ha assicurato la sostenibilità del debito italiano che arriverà al 159% del Pil nel 2020 e raggiungerà il 140% solo nel 2030. In questa prospettiva Gentiloni ha confermato che le regole del «patto di stabilità e crescita» resteranno sospese e lo resteranno ben oltre la fine della crisi sanitaria. La sospensione dovrebbe evitare nell’immediato una richiesta di rientro da parte del Mes nella cui governance siede anche il governo italiano che è il terzo contributore europeo al suo capitale. Queste rassicurazioni non cancellano i problemi che si porranno, nel medio periodo, quando sarà chiesto a tutti i paesi di rientrare nei parametri, mentre la crescita resterà bassa o negativa a lungo.

LA LETTERA di Dombrovskis e Gentiloni è un colpo di teatro che ha preparato la videoconferenza dei ministri finanziari dell’Eurogruppo che partirà oggi dalle 16. Il loro intervento è teso ad orientare la discussione che affronterà gli altri nodi del Mes: quanto bassi saranno i tassi dei prestiti erogati? Quanto dureranno? Il «Mes sanitario» sarà chiuso alla fine della crisi pandemica, non prima della diffusione del vaccino, dunque tra uno o due anni? Nelle lunghe giornate preparatorie del vertice è stata assicurata inoltre la possibilità di proroghe e, soprattutto, l’immutabilità delle regole in corso d’opera. Nel consueto tira e molla che abbiamo osservato in questi mesi tra i paesi «frugali» del Nord e quelli più colpiti dal Covid 19 a Sud (ma non solo), il governo olandese è il capofila di chi crede che il periodo debba essere comunque breve. Per risparmiare le risorse del Mes e usarle per altre eventuali crisi. Ma, essendo il fondo da 240 miliardi dedicato all’emergenza sanitaria non è possibile che tale periodo sia inferiore alla durata della stessa emergenza. Resta sempre il resto del capitale: 410 miliardi complessivi.

ALL’EUROGRUPPO non si parlerà del «Fondo per la ripresa» perché mancano le indicazioni di massima inizialmente annunciate dalla presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen per mercoledì 6 maggio. Il compito è molto difficile e la sua consegna è slittata tra la seconda e la terza settimana di maggio. Su questo ieri Conte e Von Der Leyen hanno avuto uno scambio telefonico. La definizione del piano potrebbe durare fino alla fine dell’anno, in attesa anche di un accordo tra i governi sul bilancio europeo a cui il fondo per la ripresa dovrebbe essere agganciato.

L’INCONTRO dei ministri finanziari dovrebbe affrontare il conflitto tra la corte tedesca di Karlsruhe e la Banca centrale europea. Nella dichiarazione finale dell’incontro affidata al presidente dell’assise Mario Centeno potrebbe esserci una presa di posizione in un appoggio all’indipendenza dell’Eurotower di Francoforte.