Il biologo inglese Merlin Sheldrake studia il misterioso mondo dei funghi: lieviti, licheni, tartufi e altri micro-organismi invisibili di cui oggi si scoprono le stupefacenti proprietà. Grazie alla simbiosi, i funghi mettono in comunicazione altre specie, scambiano informazioni e sostanze, controllano il comportamento di altri animali. Anche del nostro, come può confermare Sheldrake che sperimenta anche su se stesso gli effetti di psilocibina e alcool prodotti da funghi allucinogeni e lieviti. Questa sorprendente visione emerge dalle storie raccontate dallo scienziato in L’ordine nascosto. La vita segreta dei funghi, un bestseller internazionale edito in Italia da Marsilio (nella traduzione di Anita Taroni e Stefano Travagli). «Abbiamo interagito da vicino con i funghi per un periodo molto lungo e insieme a altri organismi hanno plasmato il modo in cui pensiamo, immaginiamo e proviamo sentimenti» spiega lo scienziato. «Hanno influenzato anche il modo in cui organizziamo la nostra vita e le nostre culture».

I funghi mettono in discussione anche la nostra idea di individuo?
Abbiamo microbi e funghi che vivono dentro e su di noi e influenzano il modo in cui ci sviluppiamo e comportiamo. All’interno di funghi e batteri vivono batteri più piccoli, così come i virus contengono altri virus. E così via. Siamo così abituati all’idea di essere delimitati da confini netti che su di essa sono basate società, economia, politica e filosofia. Ma quando guardiamo le cose dal punto di vista biologico, è chiaro che l’individualità non è un fatto naturale, ma una categoria che dipende dal nostro punto di vista. Da questa prospettiva, ci si accorge che molti dei problemi che abbiamo creato nascono dall’idea che ogni essere umano sia separato dagli altri e dal mondo in cui vive.

Da questo punto di vista, il mondo somiglia a una rete. È così?
A lungo le scienze moderne si sono dedicate a ridurre lo studio di un oggetto allo studio dei suoi componenti elementari. A un certo punto è sorto il bisogno di rimettere insieme i pezzi e provare a capire l’insieme. Credo che il successo dell’idea di rete in tanti campi scientifici sia una reazione a diversi decenni di riduzionismo. Ma credo che le reti siano davvero molto utili. Anche sulla scala più grande possibile, i cosmologi ci insegnano che la struttura stessa dell’universo assomiglia a una rete di ammassi di galassie e filamenti di materia. Nel mondo biologico però credo ci siano sfumature importanti. In una rete, un legame congiunge due entità pre-esistenti. Ma nella storia della vita, è la simbiosi tra due specie a creare le condizioni per la loro esistenza: è un processo di co-creazione. E i modelli a rete spesso sono troppo semplicistici e ci portano a dimenticarlo.

Nelle sue ricerche emerge anche un’intelligenza dei funghi. Che cosa si intende?
Le scienze cognitive tradizionali hanno posto al centro della loro ricerca il cervello e la mente. Ma questo porta a dare per scontato che per essere intelligente un cervello sia indispensabile. Oggi invece molti biologi ritengono che ci siano diversi tipi di comportamenti intelligenti: la capacità di scegliere tra azioni alternative, di cambiare il proprio comportamento in funzione dell’ambiente o di risolvere problemi. E da questo punto di vista diventa chiaro che tutti gli organismi mostrano un certo grado di comportamento intelligente, perché tutti si sono evoluti per risolvere i problemi che hanno di fronte. Il fatto è che i funghi si sono evoluti per risolvere problemi molto diversi dai nostri. Perciò, in termini puramente umani, si potrebbe pensare che essi non mostrano un comportamento intelligente. Ma quando si approfondisce e si espande la definizione di intelligenza, il mondo diventa un luogo più interessante.

Studiare i funghi ha cambiato anche la sua prospettiva sul mondo?
Sono diventato molto più consapevole dell’interdipendenza che collega il mondo vivente. E anche dei miliardi di vite invisibili che plasmano la biosfera istante per istante, dei cicli planetari che compiono sostanze come i nutrienti, il carbonio o l’azoto, cicli di cui sento di far parte. In più mi ha spinto a mettere in discussione categorie come individualità, intelligenza, autonomia e indipendenza, cose che prima davo per scontato. Mi ricorda che il mondo vivente è molto più strano e stupefacente di quanto pensassi.

Nella storia del pianeta i funghi hanno saputo attraversare diverse crisi globali. Cosa possono insegnare a noi sulla crisi climatica che stiamo affrontando?
Possiamo ottenerne diverse lezioni. Una è che la crisi è un’occasione per dare vita a nuove simbiosi e alleanze. In tempo di crisi, è importante formare nuove relazioni tra umani ma anche tra umani e non umani, tra discipline scientifiche, tra gruppi di età diverse. Formare alleanze collettive è una parte importante dell’adattamento alle crisi. E credo che i funghi che lo insegnino.

*

SCHEDA. La XII edizione del festival fino al 24

La XII edizione del Festival di Ascona, in Svizzera, si intitola «Mondi surreali – Campi magnetici». Gli eventi letterari Monte Verità dal 21 al 24 di marzo prevedono, oltre alla presenza di Merlin Sheldrake (il 21 al Palacinema Locarno alle 19), la scrittrice Claudia Durastanti, lo scrittore e disegnatore francese Frédérik Pajak, il drammaturgo, regista teatrale e cinematografico svizzero Milo Rau, l’attivista e scrittore camerunese Yvan Sagnet, la poeta tedesca Marion Poschmann e l’austriaca Ann Cotten. Per info: www.eventiletterari.ch