Ad un anno esatto dalla cessazione dell’attività dello storico Banco di Napoli, a fine novembre presso la Fondazione «Casa dello Scugnizzo»negli ambienti del Museo di Napoli – collezione Bonelli, si è tenuta una conferenza ed una mostra di testimonianze sul glorioso Istituto di credito partenopeo. Il convegno ha avuto la finalità di promuovere la conoscenza di quella che (stando ad alcuni studiosi che ne fanno risalire la fondazione al 1463) è la più antica banca al mondo in continua attività sino al 2018 quando c’è stata la fusione in Intesa Sanpaolo.

I cimeli
La raccolta Bonelli frutto di una ricerca ultratrentennale, nasce dal desiderio di documentare con taglio antropologico gli aspetti più originali e inediti del vissuto quotidiano della città di Napoli. Curiosità, cimeli, documenti ed oggetti, rappresentano un corpus che tratta di ogni ambito, avendo come filo conduttore, la cultura e la civiltà napoletana. Diecimila testimonianze circa, suddivise nelle più disparate sezioni tematiche: trasporti, emigrazione, enogastronomia, farmacopea, commercio, banche e compagnie assicurative, giochi e lotterie, fotografia, cartoline, urbanistica ed architettura, spettacolo (teatro, cinema, circo), giornalismo, editoria, politica. Un vero e proprio universo napoletano insomma, dove ogni sezione contempla centinaia di testimonianze tali da poter dar vita ad altrettante mostre monotematiche.

Le carte napoletane
Una vera e propria wunderkammer nata grazie alla passione di Gaetano Bonelli, giornalista e cultore di storia Patria, artefice di questa raccolta unica nel suo insieme, dove non mancano le mirabilia: matrici in legno della carte napoletane del 1825, cartelle della tombola acquerellate a mano degli inizi dell’ottocento, il cappello di San Gennaro, progetti della vecchia stazione centrale di Napoli, il primo locomotore interamente progettato e costruito in Italia nelle officine di Pietrarsa nel 1846, le locandine teatrali del San Carlo e di tutti i teatri napoletani a partire dall’epoca borbonica, i «pizzini» dei garibaldini all’atto dell’ingresso in città, il manifesto delle prime elezioni comunali e provinciali tenute a Napoli datato 27 Marzo 1861.

Le locandine
Che dire poi delle oltre cento locandine teatrali di tutti i teatri storici di Napoli, molti dei quali non più esistenti, di epoca preunitaria. Tutto questo è stato per anni nella casa di Marano di Bonelli e dall’ottobre 2017 è collocato in uno spazio nel cuore di Materdei, uno dei più antichi quartieri di Napoli, il primo piano della storica «Casa dello Scugnizzo» dove naturalmente è possibile mostrare solo una parte del suo enorme patrimonio. L’archivio inaugurato a giugno 2018 in pochi mesi sta suscitando un interesse crescente nel mondo dell’informazione e nel corso delle sempre più numerose visite guidate per scolaresche e turisti riscuote consensi con reazioni di entusiasmo e coinvolgimento.

La stanza delle meraviglie
Ora Bonelli uno spazio per il suo archivio ce l’ha, la sua «stanza delle meraviglie» di soli 35 metri quadri provoca un efficace impatto metonimico, ma il suo sogno è più grande. Lui continua a portare avanti il suo ambizioso progetto con un entusiasmo, una passione, una dedizione, una professionalità encomiabili sperando che prima o poi al posto del muro di gomma sul quale rimbalzano apprezzamenti di circostanza, consensi rituali, ci sarà una «fortezza» inattaccabile, un vero e proprio museo frutto di un serio e concreto progetto politico-culturale in grado di rivelare questo straordinario patrimonio in tutta la sua dimensione, varietà e complessità.