Archiviata nella soffitta della Storia l’Italietta del pantofolaio Draghi, la Giovane Italia di Sua Eccellenza Meloni s’avanza a passo d’oca per restituire alla Patria il suo spazio vitale nel terso mondo. E delle piccinerie di paesi minori come Francia, Germania, Gran Bretagna e Stati Uniti che s’incontrano alla chetichella come vecchie signore invidiose della sua giovinezza… bè, Sua Eccellenza se ne frega! Tanto Lei ha già incontrato 600 capi di Stato tra cui spiccano i leader di Leichtenstein, Isole Samoa, Transnistria, Principato di Monaco, San Marino, Andorra, Macedonia del Nord e Ungheria, per stringer con loro un patto d’acciaio atto a spezzar le remi ai gommoni diretti a Lampedusa. Tutti d’accordo quindi -tranne Leichtenstein, Isole Samoa, Transnistria, Principato di Monaco, San Marino, Andorra, Macedonia del Nord e Ungheria- per dar vita a un blocco navale nel Mediterraneo che, date le defezioni di cui sopra, sarà affidato alle motovedette italiane regalate alla guardia costiera libica che -quando non impegnate ad arrembare i pescherecci di Mazara del Vallo in acque internazionale per riconvertirli in carrette del mare da adibire al traffico di migranti gestito dalla guardia costiera libica- potranno affondare a cannonate gli ex-pescherecci di Mazara del Vallo da loro già riconvertiti in carrette del mare adibite al traffico di migranti gestito da loro stessi. Questo il nocciolo duro dell’accordo raggiunto a Tripoli nella cornice del piano «Enrico-si-rivolta-nella-tomba-Mattei».

Laddove poi, grosse falle si presentassero oltre che nelle carrette del mare anche nel blocco navale, grazie alla proroga per 99 anni rinnovabili di 99 alle concessioni balneari che occupano il 99% del pubblico demanio, il contrasto alla sostituzione etnica in corso sarà affidato ai sempre vigili bagnini d’Itaglia viril baluardo a difesa delle nostre coste. Cotanto dinamismo ottiene poi di vieppiù stringer qual verghe alla scure bipenne di Sua Eccellenza Meloni, Cavalier Berlusconi e senator Salvini: il primo, rettificando le rettifiche alle sue precedenti rettifiche, dichiara infatti che la Moratti l’avrebbe preferita sì, ma a Kiev al posto di Zelensky, mentre per Sanremo, a Morandi e Amadeus avrebbe preferito delle persone perbene magari russofone; il secondo – che nonostante la sua gran stazza a sana e robusta Costituzione pare scarso assai– attacca la Egonu perché stona, Mattarella perché sorride e Benigni perché fa più ridere di lui.