Una mia amica mi riferisce che il marito, segregato in casa da settimane, dopo essere salito sulla bilancia in bagno è rimasto di cattivo umore per tutto il giorno. L’aumento di peso, probabile conseguenza della mancanza di attività fisica e del ripetuto ricorso ai tradizionali alimenti «di conforto» (dolci, succhi, gelati, crackers, drink…) per tamponare lo stress, è un evento indesiderabile, soprattutto in presenza di patologie concomitanti. L’accumulo di tessuto adiposo, infatti, peggiora la capacità dell’organismo di adattarsi all’ambiente, microrganismi patogeni compresi. L’alternativa non è il digiuno, anzi.

È noto che il consumo di alcuni tipi di alimenti (pane bianco, farine raffinate, zucchero, merendine industriali, succhi di frutta) produce una grande variazione della glicemia dopo il pasto, induce una importante secrezione di insulina e, come ultima conseguenza, orienta il metabolismo a produrre grassi di deposito. In altre parole, gli alimenti ad alto indice glicemico (cioè che producono rapidi innalzamenti della glicemia) fanno ingrassare.

Per limitare o evitare questo fenomeno vi sono diversi accorgimenti: consumare cereali integrali al posto di quelli raffinati, associare piccole porzioni di legumi al piatto di cereali (benedetta la pasta e fagioli!), mangiare la frutta e le verdure masticandole invece che sorbirne i succhi. Va bene anche affiancare a pasta, riso, pane e fiocchi un altro cibo che contenga una quota significativa di proteine e grassi. I quali rallentano lo svuotamento dello stomaco e, di conseguenza, producono un innalzamento della glicemia più contenuto. È bene tuttavia non utilizzare sbrigativamente come fonte di proteine e grassi una porzione di formaggio o un paio di fette di salame: i grassi e le proteine animali fanno aumentare la produzione di insulina. Molto meglio un paio di cucchiaini di crema di semi oleosi. Trovate in commercio (ma si possono anche preparare in cucina con un robusto robot) creme di arachidi, di mandorle, di nocciole, di anacardi e la rinomata crema di sesamo (tahin). Queste delizie, spalmate al naturale sul pane, aggiunte ad uno yogurt o utilizzate come base per una salsa (anche salata se frullate con basilico, capperi e olive), oltre a migliorare il profilo nutrizionale del pasto, rallentano lo svuotamento gastrico e riducono la variazione della glicemia dopo il pasto.