1967: cinquant’anni giusti giusti fa – 29 settembre nella versione dell’Equipe 84 arrivò in cima alla hit parade, quella storica annunciata da Lelio Luttazzi. L’autore – lo sanno anche i sassi – era Lucio Battisti che da questo successo prese l’abbrivio verso la folgorante carriera. Per celebrare canzone – ma soprattutto autore – SonyMusic pubblica oggi Masters, 60 brani rimasterizzati a 24bit/192khz dai nastri originali che attingono dal repertorio del cantautore di Poggio Bustone, dai lavori con Mogol transitando per la produzione post 1980 in coppia con Pasquale Panella.

Una riedizione ricca (4 cd, 3 vinili, cofanetto deluxe con 8 lp9 con un booklet dalle molte foto e interviste a musicisti e produttori che hanno lavorato con Battisti, come Geoff Westley, Alessandro Colombini, Franz Di Cioccio e Alberto Radius.

Fermo restando l’impossibilità di attingere ad eventuali inediti – la vedova di Battisti, Grazia Letizia Veronese, ha posto il veto su tutto, questa riedizione (che anticipa quella dell’intero catalogo battistiano ad iniziare da Una giornata uggiosa e La batteria, il contrabbasso, eccetera, in uscita ad ottobre), è un modo per ricordare Battisti non solo musicista, ma cultore del suono, arrangiatore e produttore. «La chiave di diversità di Lucio – spiega Di Cioccio – era che suonando per ore ogni sera in club come il Santa Tecla a Milano, aveva assimilato tanta musica, e questo gli dava un bagaglio culturale. In sala la sensazione era quella di trovarsi a fare le prove per una sera, tutti in cerchio e lui a dirigere».