«Avere qui il Presidente della Camera, il Ministro degli Esteri e il Sindaco della città è una cosa straordinaria. Guardate, genitori di Mario, questo vuol dire che siamo tutti con voi e non vi lasceremo mai soli».

Con questo auspicio il senatore Sandro Ruotolo è intervenuto alla commemorazione pubblica – avvenuta giovedì 30 luglio a Napoli – di Mario Paciolla, il collaboratore Onu assassinato in Colombia lo scorso 15 luglio.

Gli sforzi della famiglia e degli amici per rendere pubblico il caso e per chiedere verità sull’accaduto hanno spinto le istituzioni a esporsi e garantire l’impegno nella ricerca della giustizia. Il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha dichiarato di essere in contatto con la Ministra degli Esteri colombiana e che il governo sta lavorando per «chiedere alle autorità colombiane e alle Nazioni Unite il massimo della collaborazione e della lealtà per sapere tutto quello che è accaduto, perché la famiglia e gli amici di Mario hanno il diritto di sapere».

Ha poi chiuso il suo discorso compromettendosi personalmente: «Contate su di me, contate su di noi per ottenere tutta la verità».

«Noi non abbasseremo mai la voce fin quando non ci sarà verità e giustizia» ha affermato il Sindaco di Napoli Luigi De Magistris, che il 18 luglio aveva permesso l’esposizione di uno striscione in onore di Mario sulla facciata del municipio, mentre il Presidente della Camera Roberto Fico ha garantito che lo Stato non si fermerà davanti a niente e che bisogna riuscire ad arrivare fino in fondo in questa storia.

Le voci dei più alti rappresentanti dello Stato si sono sommate alla richiesta di 12 parlamentari europei del gruppo Socialisti e Democratici che lo scorso 22 luglio hanno presentato un’interrogazione parlamentare in cui hanno chiesto a Josep Borrell, Alto Rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza, di impegnarsi affinché vengano condotte «a tutti i livelli le indagini necessarie per stabilire la verità dietro questa morte inaspettata».

Alessandra Ballerini, legale della famiglia, durante la serata di commemorazione, ha condiviso la necessità e il senso di “essere presenti” qui ed ora, occupare uno spazio comune di collaborazione e ricerca che coinvolga la famiglia, la società civile e le istituzioni. “La presenza di noi tutti stasera è un impegno, ha la forza di un impegno. Un impegno di memoria, di coraggio, di intelligenza e di resistenza perché il percorso è appena iniziato e la battaglia anche”. La lotta per la ricerca della verità, sembra volerci dire l’avvocata, sarà lunga e faticosa. La presenza delle istituzioni deve tradursi in un’azione concreta e costante, solo così si potrà garantire verità e giustizia per Mario Paciolla e la sua famiglia.