Una semplice coincidenza geografico-distributiva rende ancora più «fascinoso» e significativo assistere a uno spettacolo in una sala che si fregia del nome «Teatro comunale Laura Betti» (che qui era nata). Perché Boston Marriage (coproduzione di due teatri stabili, Palermo e Brescia) tra i diversi motivi di attrazione, ha innanzitutto quello di essere un «teatro d’attore», anzi, prepotentemente «d’attrice»: buona parte del suo fascino e del suo successo è dovuto alle sue tre irresistibili interpreti, ovvero Mariangela Granelli e Ludovica D’Auria, capitanate da una strepitosa, e sempre sorprendente, Maria Paiato, inesauribile creatrice di personaggi femminili ad alta intensità. Non minore merito...